SCONFINAMENTI – Nanni Moretti "for president"

"Il cineasta irrompe nel desolato panorama della sinistra italiana con
discorsi in strade e piazze"

– Vi traduciamo un articolo pubblicato il 19 febbraio sul quotidiano
spagnolo "El Pais".
Così, a quanto pare, ci vedono dall'estero. Che cosa accadra? Dobbiamo
prepararci a un'altra "discesa in campo"?

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LOLA GALÁN – Roma 19 febbraio,

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La gente è disposta a ritrovarsi per strada per ascoltarlo, i giornalisti gli corrono dietro e i leader dell'Olivo iniziano a temerlo. A 48 anni d'età, il regista cinematografico Nanni Moretti è divenuto il leader populista che alla Sinistra italiana manca da tempo. La metamorfosi di Moretti, personaggio timido e riservato, che finora divideva la sua vita tra il cinema e la famiglia, si è attuata in poco più di due settimane. E anche se lui continua a sostenere che non intende lanciarsi nell'arena politica, ogni sua apparizione pubblica riesce a radunare migliaia di persone.
"Nanni, càndidati!", gli urlava la gente accorsa domenica in Piazza Cavour, nel centro di Roma. Migliaia di persone, radunate intorno all'edificio del Tribunale Supremo, sotto lo slogan "In difesa della democrazia", hanno ricordato il decimo anniversario di "Tangentopoli", lo scandalo dei finanziamenti illegali ai partiti politici, portato a galla da un gruppo di giudici di "Mani Pulite".
Moretti non ha in programma la sua candidatura, almeno al momento, ma è ovvio che si compiace della nuova popolarità. I suoi successi cinematografici – il più importante, la Palma d'Oro del Festival di Cannes 2001 per il film "La stanza del figlio" – non hanno potuto neutralizzare la passione politica del regista.
A Cannes, ricevendo l'importante premio, parlò delle elezioni politiche italiane che la sinistra aveva appena strepitosamente perso contro il centro destra capeggiato dall'attuale primo ministro, Silvio Berlusconi. "Non capisco perché Berlusconi ringrazia milioni di italiani, quando basterebbe ringraziarne solo uno, Fausto Bertinotti", disse. Moretti si riferivano al leader del Partito di Rifondazione Comunista, che, presentandosi per conto proprio, causò la drammatica diminuzione di voti per la coalizione.
La nuova immagine di Nanni Moretti come politico di incontri e manifestazioni, iniziò il 2 febbraio, quando l'artista salì improvvisamente sul palco al termine di un incontro dell'Olivo e definì "incompetenti" i suoi dirigenti: "Con questi leader non vinceremo le elezioni né in questa né nella prossima generazione'. L'ex sindaco di Roma, Francesco Rutelli, leader della coalizione, criticò il suo comportamento. "Non mi trovo d'accordo con un atteggiamento distruttivo", dichiarò.
Tuttavia, lungi dal correggersi, il giorno seguente, Moretti, che detesta le interviste, si rivolse al popolo con una lunga lettera pubblicata sul quotidiano La Repubblica, in cui rimproverava di nuovo i leader della coalizione di sinistra per una campagna mal gestita, a suo giudizio, che avrebbe permesso al primo ministro, Silvio Berlusconi, di rimanere da solo sulla scena politica. Criticava l'ultimo Governo dell'Olivo per non aver approvato una legge sul conflitto d'interessi,che avrebbe impedito al Cavaliere di essere primo ministro, e i nuovo dirigenti, perché "si limitano a stare dietro agli errori di Berlusconi senza fare niente per conto proprio".
L'"uscita" di Moretti fu giudicata da Massimo D'Alema, presidente dei Democratici di Sinistra, come un tipico "gesto stalinista", mentre un politico veterano e camaleontico come pochi, l'ex presidente democristiano Francesco Cossiga, dichiarava laconicamente: "A Moretti il successo gli ha dato alla testa".
Artisti e intellettuali di Sinistra applaudirono, invece, in modo quasi unanime, al regista, e – quello che è più importante – un 74% dei votanti dell'Olivo si dichiarò d'accordo. Sarà Moretti il prossimo candidato del centrosinistra? Il regista di "Caro Diario" dice di no, ma mentre sfoglia la margherita, si prepara già per il prossimo passo: un sitting davanti alla sede della RAI, la televisione pubblica italiana, in vista dell'insediamento della nuova cupola direttiva che eleggerà il centro-destra.
(traduzione di Manuela Pincitore)

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