"Sopravvivere coi lupi", di Vera Belmont
La parte fantastica è molto più possente. Non si tratta né di una variazione del famoso libro della giungla, con Mowgli che parla a tutti gli animali della foresta, né di Tarzan al femminile, ma piuttosto di un mondo incantato, tipo “Alice nel paese delle meraviglie” di Lewis Carroll, dove il viaggio è la riscoperta del mondo allo stato di Natura. Percorso di formazione, ma anche scoperta della dimensione selvaggia dell'Universo. Più Into the Wild, insomma, per intenderci. Vera Belmont coglie con gioia i moti spontanei dell'organismo, quell'impasto di odori, fame, sete, forza di sopravvivenza. Sopravvivenza che può avvenire soltanto “con” (i lupi come metafora dello stato selvaggio) qualcuno e mai contro qualcuno. Il cinema di Belmont è teso alla ricerca di una chiave armonica, del segreto misterioso del mondo, laddove all'uomo o donna ignorante non resta che una futile opposizione: il grido “NO” perduto nel bosco, di fronte all'ennesimo immorale, insopportabile, gratuito eccidio di bambini. Sembra quasi che il racconto proceda con sottobraccio la parola di Gesù Cristo quando diceva: “Guai a chi tocca i bambini”. E pure, nonostante l'affresco storico, e l'ennesimo déjà vu della contraddizione nazista, la perfezione ariana, contro la differenza di tutti gli altri, non solo ebrei, si ha la viva sensazione che davvero poco sia cambiato. E quei bambini che assalgono la pagnotta, smunti, ma dallo sguardo vivace, appartengono al nostro presente e non a un quieto passato. Il cinema di Belmont vive, palpita di questi sussulti, lampi, fin troppo ingenui e generosi, ma anche “maledettamente” necessari.
Titolo originale: Survivre avec les loups
Regia: Vera Belmont
Interpreti: Mathilde Goffart, Yaël Abecassis, Guy Bedos, Michèle Bernier, Benno Fürmann, Anne-Marie Philipe, Franck de la Personne
Distribuzione: Videa CDE
Durata: 90'
Origine: Francia, 2007