Tagli alla cultura? Non avete capito niente

Galan agli operatori dello spettacolo

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“Se si pensa di tagliare sulla cultura non si è capito niente di questo paese”. E’ stato a lungo applaudito dagli oltre 200 operatori dello spettacolo presenti, questo passaggio dell’intervento con il quale ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Giancarlo Galan, ha concluso i lavori de “Le Giornate del Teatro”, incontro professionale svoltosi nella Reggia di Venaria Reale, presso Torino. Molti applausi anche quando Galan ha sostenuto che “è necessario stare insieme per giocare la difficile partita a favore della cultura”. Ma il ministro è entrato anche nel dettaglio di diversi argomenti: ha infatti ricordato che l’Italia investe solo lo 0,23% del bilancio dello Stato a favore dei beni e delle attività culturali ma ha sottolineato che proprio con l’ultima manovra finanziaria si è registrata una inversione di tendenza perché le risorse per cultura e spettacolo sono state confermate e rafforzate. Galan si è inoltre detto contrario alla legge che limita i componenti dei consigli di amministrazione degli organismi che ricevono fondi pubblici, e si è impegnato a modificarla. Vede invece con interesse la riforma dello spettacolo dal vivo, da tre anni all’esame del Parlamento, ma ha escluso che si possa attingere al Fondo unico dello spettacolo per trovare i 35/40 milioni di euro necessari al suo finanziamento.
 
Sempre in materia normativa, il ministro ha sostenuto la necessità di procedere alla riscrittura dei decreti sullo spettacolo, sollecitata dagli operatori e si è dichiarato favorevole a finanziamenti pubblici triennali per consentire una migliore attività di programmazione. Inoltre, per il ministro è giunto il momento di realizzare bandi internazionali per individuare i migliori direttori dei teatri italiani, come già accade in Europa.
 
Tutto ciò con l’obiettivo, ha sottolineato Galan, di avere un teatro “qualitativamente più elevato, più audace, più innovativo”.
 
L’intervento del ministro è stato preceduto da quello dell’on. Emilia De Biasi, cofirmataria, insieme a Gabriella Carlucci, della legge di riforma dello spettacolo dal vivo, e dei rappresentanti della Conferenza delle Regioni, Massimo Buscemi, dell’Anci, Andrea Ranieri e dell’Upi, Nicola Bono. Questi ultimi hanno in particolare manifestato preoccupazione per i tagli ai trasferimenti agli enti territoriali, con possibili, pesanti ricadute sulle realtà culturali e di spettacolo e hanno sostenuto la necessità di una cabina di regia comune con il ministero della Cultura, per la definizione delle politiche culturali.
 
Numerosi gli operatori professionali che sono intervenuti nel corso di un dibattito condotto oggi pomeriggio dalla giornalista Anna Bandettini. Tra gli altri, il presidente dell’Agis, Paolo Protti, Carmelo Grassi, presidente dei circuiti regionali teatrali, Francesco Punzi, per Federmusica, Fiorenzo Grassi, per i teatri privati di interesse pubblico, Roberto Toni per le compagnie, Riccardo Pastorello per gli esercizi teatrali, Luca Dini per le arti sceniche e il regista Gabriele Vacis.
 
La manifestazione “Le Giornate del Teatro”, organizzata dall’Agis con la Fondazione Teatro Piemonte Europa e con il sostegno del MiBAC, nell’ambito del festival Teatro a Corte, si è aperta con numerosi interventi, tra cui quelli del sindaco di Torino Piero Fassino, dei presidenti dell’Agis Piemonte Valle d’Aosta, Evelina Christillin, e della Fondazione Teatro Piemonte Europa, Beppe Novello, di Federculture, Roberto Grossi, del direttore del Piccolo Teatro di Milano, Sergio Escobar. La mattinata di lavori si è conclusa con un “question time” con gli operatori teatrali, condotto da Salvatore Nastasi, direttore generale per lo spettacolo dal vivo del MiBAC.
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