TELEFILM – "Sì, a volte mi sento anch'io una casalinga disperata". Intervista con Teri Hatcher.

Grazie ad un'intervista esclusiva abbiamo modo di avvicinarci alla star di "Desperate Housewives", il telefilm fenomeno in onda su Rai Due. Per scoprire eventuali affinità con il personaggio di mamma single. Un'anticipazione dal numero di ottobre di "Telefilmmagazine".

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a cura di Antonio Visca

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Anche se ad essere rigorosi una vera e propria protagonista non c'è, è innegabile che il personaggio di Desperate Housewives che più di tutti ha conquistato il pubblico è Susan, la mamma single interpretata dalla bella e brava Teri Hatcher. Una quarantunenne californiana che, a dieci giorni dalla premiazione dei Golden Globe dove avrebbe trionfato, ha voluto concedere contro ogni aspettativa un'intervista esclusiva in diretta dal suo cellulare… Un paio di mesi dopo, sul set della serie all'interno degli Universal Studios nella San Fernando Valley, a Los Angeles, abbiamo avuto modo di incontrarla una seconda volta, "dal vivo", nell'ambito di una conferenza stampa internazionale.


Com'è stato ritrovarsi nel giro di un anno da semplice spettatrice, in un momento in cui la tua carriera di attrice non era esattamente all'apice, al palco dei Golden Globes per ritirare il premio come migliore attrice in una serie comedy?


Del tutto inaspettato! Sino allo scorso anno guardavo lo spettacolo in tv, a casa, con mia figlia e le mie amiche. Abbiamo una specie di tradizione: ci sediamo davanti allo schermo con formaggio, uva e champagne e guardiamo il galà di premiazione dei Golden Globes. Questo è ciò che ho sempre fatto sino allo scorso anno.


Che sensazione provi adesso ad essere tornata sotto i riflettori?


Sto vivendo ed apprezzando l'esperienza in modo del tutto diverso da prima, ad esempio rispetto a quando ero in Lois & Clark. Non penso ogni momento a quale film girerò nella pausa tra una stagione e l'altra di Desperate Housewives. Sto bene con me stessa e con il mio lavoro. Vengo qui agli Universal Studios tutte le mattine e questo è quanto. Ecco, se sei giovane le cose forse sono un po' più complicate, meno serene, in un certo senso.


 

Ma allora non ti senti una casalinga disperata…


Quello che provo è una sorta di "disperazione" quotidiana per arrivare alla fine della giornata, specialmente nel mio ruolo di mamma. L'altro giorno, ad esempio, ero davvero stanca: avevo lavorato 17 ore, girando anche scene movimentate, con cadute, piccoli incidenti sul set. Il giorno dopo ero a pezzi: mi sono dovuta svegliare alle 6 del mattino come tutti i giorni per accompagnare mia figlia a scuola (abitiamo a 45 minuti di distanza…) e poi un'altra ora di traffico per arrivare al lavoro. E in mezzo a tutto ciò c'è la cassetta con la sabbia del gatto da pulire, poi ho un coniglio, un pappagallo e tanti amici e conoscenti che mi mandano fiori o regali e a tutti cerco di scrivere un biglietto di ringraziamento, poi faccio uno squillo ai miei genitori per sentire come stanno. Insomma, cose normali che tutti fanno e da questo punto di vista a volte sì, mi sento un po' una casalinga disperata.


Sei una mamma single sia in tv che nella realtà della tua vita: ci sono tanti punti di contatto?


Credo che Susan ed io siamo agli estremi quanto a gestione familiare. Siamo mamme completamente diverse, anche se ci sono delle parti di Susan che ritrovo in me stessa, magari un po' "alleggerite": il fatto di essere un po' insicura, vulnerabile, piena di dubbi. C'è un aneddoto divertente a questo proposito…


Quale?
È andata così: la mattina dopo la premiazione dei Golden Globes stavo camminando per strada con i miei occhiali da sole addosso ed ero stanca per il party della sera precedente. Ero vicina ad un palazzo tutto di vetro e ad un certo punto, pensando che le porte scorrevoli fossero aperte, sono finita in pieno con la faccia contro la vetrata! Ho subito pensato «Ora sono proprio Susan!» e mi è rimasto anche un bel bernoccolo…


Cosa pensi che abbia permesso a Desperate di diventare il fenomeno che oggi è?


Molti rispondono a questa domanda tirando in ballo questioni sociologiche o psicologiche: penso che in realtà sia semplicemente una serie molto ben scritta. È intelligente, originale e molto specifica e particolare nel raccontare il suo punto di vista. Marc Cherry, il creatore del telefilm, ha una storia da mettere in scena ed ha deciso di arrivare sino in fondo, raccontandola così come la sente senza accettare compromessi, utilizzando anche molto del suo sense of humour. Desperate Housewives è tutte queste cose insieme ed è anche una serie che si lascia guardare molto facilmente.


 


www.telefilmmagazine.it

                                                                    

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