"Tutti i numeri del sesso", di Daniel Waters

Tutti i numeri del sesso, al quale si preferisce il titolo originale, Sex and Death 101, rappresenta un cinema senza una patria, ma non apolide, bensì globalizzato. Il regista Daniel Waters ha voluto creare una nera favola morale, una nuova e aggiornata riflessione sul dongiovannismo, ma il film vuole essere demoniaco, senza il demonio, ossessivo senza l’ossessione

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Cominciamo dal titolo, siamo puntigliosi, Sex and Death 101 è il titolo originale che ha un preciso significato a guardare il film; Tutti i numeri del sesso  lo fa assomigliare ad una delle tante american pie per collezionisti di donne e Waters qualcosa di simile l’aveva già girato, Happy Campers che in Italia è diventato Maial Campers distraendo definitivamente qualsiasi potenziale spettatore. Ma  qui Daniel Waters, anche sceneggiatore di Batman il ritorno, ha altre pretese. La sua vuole essere una nera favola morale, una nuova e aggiornata riflessione sul dongiovannismo e sulle sue esiziali conseguenze a patto che, all’ultimo minuto, non intervenga la mano salvifica del vero amore. Non è la prima, non sarà l’ultima favola sul tema. Il bel Roderick Blank (Simon Baker – Il diavolo veste Prada) un giorno riceve una e-mail con una lista di nomi di donne. Con alcune è già stato, nel passato, le altre rappresentano il futuro, ma l’ultima sarà un’incognita. La ricerca e la curiosità, poi la consapevolezza del destino e il desiderio di sfuggirgli, saranno l’ossessione di Roderick. Su tutto governa una specie grande mente elettronica che si diverte a ridefinire i destini degli uomini, tre suoi emissari in vesti umane gestiscono i rapporti con questi destinatari.

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Apparentemente complesso, ma intimamente semplice, il film dichiara sin dalle prime immagini le proprie debolezze e qualche motivo di interesse. Un cinema propriamente spaesato, senza una patria, ma non apolide, bensì globalizzato. Non si è da nessuna parte, per lo più si è negli studios dove sono state ricostruite le vie cittadine, come in una specie di vero Truman show con la differenza che lì c’era il cinema. E quanto al tema Tutti i numeri del sesso, pur avendo come più che illustre predecessore l’inarrivabile Heaven Can Wait (Il cielo può attendere) di Ernst Lubitsch, non possiede né l’eleganza, né la sottile malinconica venatura, né, diremmo, la mordace sfrontataggine del protagonista. Qui sta il problema del film che vuole essere demoniaco, senza il demonio, ossessivo senza l’ossessione.

In ogni caso, oltre che segnare il gradito ritorno di Winona Ryder – che aveva esordito proprio con un film scritto da Waters Schegge di follia – che, forse, con un pizzico di ironia si riserva un ruolo di dark lady (ma anche qui senza alcuna oscurità!) e quindi, presumibilmente, cattiva, tanto da essere una serial killer, il film di Waters azzecca una galleria di personaggi, minori e di contorno che almeno non fanno del male e strappano qualche sorriso.

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Titolo originale: Sex and Death 101

Regia: Daniel Waters

Interpreti: Simon Baker, Winona Ryder, Leslie Bibb, Mindy Cohn

Distribuzione: Moviemax

Durata: 102’

Origine: Usa, 2007

 

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