Un ritratto di Atef Salem, cineasta egiziano

Il 30 luglio è morto il regista egiziano Atef Salem. Autore di quasi 60 film, il suo genere preferito rimane il dramma sociale. Infatti, molte delle trame dei suoi film prendono spunto dalle colonne della cronaca nera dei quotidiani egiziani. Tre dei suoi lungometraggi furono scritti dallo scrittore premio nobel Naghib Mahfuz

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Il 30 luglio è morto il regista egiziano Atef Salem. Era nato il 23 luglio 1927 in Sudan, dove il padre prestava servizio come ufficiale nell'esercito egiziano. Si laureò nella facoltà di arti applicate dell'Università del Cairo.

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Il giovane Atef Salem fu introdotto nel mondo del professionismo cinematografico, letteralmente dalla porta di servizio dello Studio Nassibian di via Faggala. Fece amicizia con il guardiano degli Studios, Amm Gharib, che gli permetteva di dormire all'interno dei locali e di vedere la lavorazione dei film. In questo modo, ebbe l'opportunità di assistere alla realizzazione del classico Intisar al-Shabàb (La vittoria della giovinezza) nel 1940, che vedeva la partecipazione del cantante e musicista Farid al-Atrash, di sua sorella Asmahan, di Hassan Fayeq e della stella del teatro egiziano Fatma Rushdi.

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Fu Amm Gharib che diede a Salem il primo consiglio professionale: "Se vuoi veramente entrare nel mondo del cinema, devi incontrare Ahmed Galal". Galal aveva fondato un proprio studio, Studio Galal, affermandosi come una delle più importanti personalità dell'industria cinematografica. Atef Salem attaccò discorso con Ahmed Galal in ascensore e, accompagnandolo fino al suo ufficio, si presentò. Galal, colpito dall'entusiasmo e dalla schiettezza del giovane, lo nominò secondo assistente nel film Magda, che vedeva la partecipazione dell'attrice (e moglie di Galal) Mary Queenie.


Tutto questo nel 1944. Magda fu il trampolino di lancio per la carriera cinematografica di Salem, che continuò facendo l'assistente di Ahmed Badrakhan, Henri Barakat e Helmi Rafla. Ad ogni modo, è con Galal e Badrakhan che si sentì maggiormente in debito, come ricordò successivamente.


Nel 1953 Salem diresse il suo primo film, Al-Hirman (La privazione), con la bambina prodigio Fayruz (poi diventata una delle più famose cantanti del mondo arabo; ndt). Il film fu innovativo, con il 70 per cento delle scene girate all'aperto, un punto di partenza per i film egiziani che in quel periodo erano relegati negli Studios. Salem giunse a dirigere 59 film.


Benché la sua filmografia sia molto estesa, il suo genere preferito rimane il dramma sociale. Infatti, molte delle trame dei suoi film prendono spunto dalle colonne della cronaca nera dei quotidiani egiziani. Il film Ga'aluni Mugriman (Hanno fatto di me un criminale) del 1954, con Farid Shawqi e Huda Sultan, causò molte polemiche quando fu proiettato.


Tre dei suoi lungometraggi furono scritti da Naghib Mahfuz (premio Nobel per la letteratura nel 1988; ndt): Ga'aluni Mugriman , Al-Namrud (Il ribelle) e Ihna Al-Talamdha (Noi siamo gli studenti).


Molti dei suoi film sono diventati dei classici del cinema egiziano. Fra questi Sira' Fil-Nil (Battaglia sul Nilo), Ayyamna Al- Hilwa (I nostri dolci giorni), Ayna Aqli (Dov'è la mia ragione?), Yawm Min Umri (Un giorno della mia vita), Wa Mada Qitar Al-Umr (Il treno della vita è ormai passato), Wa Da' Al-Umr Ya Waladi (La vita è persa, ragazzo), Al- Hafid (Il nipote) e  Al-Nimr Al- Aswad (La tigre nera). Diresse anche drammi storici: Al-Mamalik (I mamelucchi) e Khan Al-Khalili.


In Qahir al-Dhalam (Il vincitore delle tenebre), basato sull'autobiografia di Taha Hussein (uno dei più importanti intellettuali dell'Egitto moderno; ndt), Salem presentò l'attore Mahmud Yassin nell'impegnativo ruolo di uno scrittore cieco. In Umm al-'arusa (La madre della sposa) del 1963, probabilmente il suo film più famoso dopo Ga'aluni Mugriman, Salem osò proporre 'Imad Hamdi (che era una star del cinema egiziano) nel ruolo del padre della sposa.


Il regista scoprì e diede fiducia a molti giovani talenti, ai quali affidò ruoli importanti: Zubaida Tharwat, Cabila Ebeid (con la quale fu anche sposato), Mahmud 'Abd al-'Aziz (che iniziò la carriera cinematografica con il film Al-Hafid), Layla Elwi, Fardus 'Abd al-Hamid, Ihab Nafi', Hala Fu'ad, Mustafa Fahmi e Wafaa Salem.


Salem fu colpito da ictus tre anni fa, mentre lavorava al suo ultimo film Fares Dahr Al-Khayl (Cavaliere senza sella). Ritornò al lavoro alcuni mesi dopo, sulla sedia a rotelle, determinato a finire il film. E così fece.


Fares Dahr Al-Khayl racconta la storia di una vedova di guerra britannica che va ad Al-Alamein in cerca della tomba del marito. Ignorando dove si trovi, inizia un lungo viaggio per ritrovarla, avendo come unico indizio il suo soprannome. Il film è stato programmato su diversi canali arabi e presto sarà realizzata una versione per gli schermi televisivi.


Durante la sua carriera, Salem ha ricevuto vari premi, compresa una medaglia d'oro per il suo film sulla rivoluzione yemenita Thawratu al Yemen (La rivoluzione dello Yemen), mentre Fares Dahr Al-Khayl ha avuto un riconoscimento al Festival della Radio e Televisione del Cairo di quest'anno. Ma nonostante i premi e i riconoscimenti, Salem trascorse l'ultimo anno della sua vita nell'indifferenza generale. In seguito agli articoli giornalistici che parlavano dei problemi che dovette affrontare nel pagamento delle spese ospedaliere, l'ufficio del Primo Ministro si offrì di pagarne una buona parte. Durante gli ultimi mesi di vita, ricevette pochissimi visite, da parte di sua nipote e sua moglie. I suoi capolavori, comunque, rimarranno nella memoria degli amanti del cinema egiziano.

 


Filmografia (parziale)


Al-Hirman (Privazione), 1953; Ga'aluni Mugriman (Hanno fatto di me un criminale), 1954; Layla Min Umri (Una notte della mia vita), 1954; Fagr (Alba), 1955; Sawt Min Al-Madi (Una voce dal passato), 1956; Mu'gizat Al-Samaa (Miracolo celeste), 1956; Al-Namrud (Il ribelle), 1956; Gharam Al-Milyunair (L'amore del milionario), 1957; 'Allimuni Al-Hubb (Insegnatemi ad amare), 1957; Shati' Al-Asrar (La spiaggia dei segreti), 1958; Sira' Fil-Nil (Battaglia sul Nilo), 1959; Garimat Hubb (Crimine passionale), 1959; Maw'id Ma'a Al-Maghul (Appuntamento con l'ignoto), 1959; Ihna Al-Talamdha (Noi siamo gli studenti), 1959; Sirr Imra'a (Segreto di donna), 1960; Mafish Tafahum , 1961; Al-Saba' Banat (Le sette ragazze), 1961; Yawm Min Umri (Un giorno della mia vita), 1961; Al-Haqiqa Al-Ariya (La nuda verità), 1963; Umm Al-Arousa (La madre della sposa), 1963; Harib Min Al-Hayat (Fuga dalla vita), 1964; Al-Mamalik (I Mammelucchi), 1965; Khan Al-Khalili, 1966; Thawrat Al-Yaman (La rivoluzione yemenita), 1966; Zawga Min Baris (Una moglie da Parigi), 1966; Al-Sirk (Il circo), 1968; Banat Fil-Gam'a (Ragazze al College), 1971; Al-Sillim Al-Khalfi (La scala secondaria), 1973; Ayna Aqli (Dov'è la mia ragione?), 1974; Al-Hafid (Il nipote), 1974; Al-Malika wa Ana (Io e la regina), 1975; Shubban Hadhihi Al-Ayyam (Giovani dei nostri giorni), 1975; Wa Mada Qitar Al-Omr (Il treno della vita è passato), 1975; Siqan Fil-Wahl (Piedi nel fango), 1976; Hakadha Al-Ayyam (Così è la vita), 1977; Hafiya 'Ala Gisr Al-Dhahab (A piedi nudi sul ponte dorato), 1977; Da'a Al-Umr Ya Waladi (La vita è persa, figlio mio), 1978; Al-Bou'asaa (I miserabili), 1978; Qahir Al-Dhalam (Vittoria sull'oscurità), 1979; Assifa Min Al-Dumu' (Una tempesta di lacrime), 1979; Al-Ashiqa (L'amante), 1980; Al-Arrafa (La sibilla), 1981; Al-Nimr Al-Aswad (La tigre nera), 1984; Hadd Al-Sayf (La lama della spada), 1986; Ya Nas Ya Hoo (O gente!), 1991; Dumu' Sahibat Al-Galala (Le lacrime di sua Maestà), 1992; Fares Dahr Al-Khayl (Cavaliere senza sella), 2001.


 


 


Da Al-Ahram weekly, 8 – 14 Agosto 2002


Autore non citato nell'articolo originale


Traduzione dall'inglese a cura di Stefano Sanna


 

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