"Un silenzio particolare", di Stefano Rulli

Stefano Rulli esordisce nella regia con un piccolo film che racconta il rapporto quotidiano con il figlio Matteo, autistico fin dalla nascita. Con sguardo rigoroso, distante e insieme partecipe, racconta la storia universale di un amore tra un padre e un figlio esclusivo e dolorosamente appagante.

--------------------------------------------------------------
INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER LA SCENEGGIATURA, CORSO ONLINE DAL 28 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

Solo chi conosce il linguaggio dell'handicap può parlare del mondo segreto che lo abita. Quel linguaggio è il linguaggio del silenzio, dell'attesa, della pazienza, della normalità conquistata a fatica e goduta fino all'ultimo. Stefano Rulli lo conosce bene, quel silenzio: ne ha parlato da sceneggiatore in Matti da slegare, La meglio gioventù, Le chiavi di casa, e ora da regista in un film piccolo e pudico come Un silenzio particolare (presentato all'ultima Mostra di Venezia), dialogo a due con il figlio Matteo, autistico fin dalla nascita, che diventa la storia universale di un amore tra padre e figlio esclusivo e dolorosamente appagante.

--------------------------------------------------------------
CORSO IN PRESENZA MONTAGGIO AVID, DAL 9 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

Filmando la vita di Matteo e di altri ragazzi come lui che frequentano la comunità La città del sole, avviata da Rulli e la moglie nelle campagne attorno a Perugia, il regista-sceneggiatore riprende la quotidianità di un rapporto difficile, estenuante, faticoso.


Per farlo si serve di una camera digitale che privilegia uno sguardo rigoroso, distante e insieme partecipe, sulla vita del figlio e la sua malattia. Rulli rimane nei momenti di crisi e in quelli di gioia, sa cogliere nello sguardo spento di Matteo e nei suoi gesti anche violenti i segni che rivelano la sola e straordinaria verità dell'affetto: e cioè che non v'è parola, non v'è ragionamento che regoli i moti del cuore, ma solo il sentimento e lo slancio emotivo verso l'intimità dell'altra persona.


L'esperienze umana di Rulli si rivela soprattutto nella decisione di non far coincidere il ruolo di padre e quello di regista, affidando allo sguardo della camera digitale il compito di cogliere il reale nel momento della sua manifestazione. Anche nei momenti più drammatici, Rulli lascia la camera accesa ma immobile, presente ma discreta, riconoscendole quelle capacità di attesa e pazienza che sole permettono di entrare in contatto con l'universo senza leggi dell'handicap.


Ed è questo universo che Un silenzio particolare racconta, illustrando la vita con un figlio handicappato come un viaggio dalle tappe e dai percorsi tortuosi e inspiegabili, che però donano al cammino l'inconcepibile spettacolo di un rapporto senza antagonismo, di un affetto sincero realmente ricambiato. Padre e figlio, infatti, hanno bisogno l'uno dell'altro, ma in che modi e in che tempi se lo dicano è impossibile saperlo. Tutto sta rinchiuso nel loro silenzio particolare, nel loro reciproco aspettarsi e amarsi senza spiegazioni.


 


Regia: Stefano Rulli


Distribuzione: Sacher Distribuzione
Durata: 75'
Origine: Italia, 2004

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array