VENEZIA 61 – "The terminal": Vademecum per un ostaggio aereo-portuale (Tom Hanks e l'arte di arrangiarsi)

Dato che il Direttore ha parlato di "extra-territorialità" e di "integrazione universale" a proposito di quest'ultimo, ottimo Spielberg perché non sviscerare le utili tecniche di gustosa praticità che Hanks/Navorski stana dentro sé stesso e nella limbica gabbia di acciaio e vetro che l'intrappola/accoglie per sopravvivere, anzi, per imparare a Vivere?

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Dato che il Direttore ha parlato di "extra-territorialità" e di "integrazione universale" a proposito di quest'ultimo, ottimo Spielberg perché non sviscerare le utili tecniche di gustosa praticità che Hanks/Navorski stana dentro sé stesso e nella limbica gabbia di acciaio e vetro che l'intrappola/accoglie per sopravvivere, anzi, per imparare a Vivere? Allora partiamo perché, forse, anche noi come Hanks "siamo in ritardo" per dare queste "dritte" ai viaggiatori-ostaggi in terra straniera, che svolazzano ogni momento dell'anno in lungo e in largo per il globo.

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1) Il prodigioso capoccione e corpiccione academyzzato di Hanks capisce praticamente subito che senza cibo vero è impossibile solo pensare a "come" ambientarsi: gl'improbabilissimi crackers con maionese, ketchup e salsine varie, debitamente pressati in multi-strato dal nostro piccolo eroe sono miseri surrogati di un pasto decente. Basta prendere i carrelli che i frettolosi viaggiatori abbandonano per imbarcarsi e rimetterli in fila nei loro punti di raccolta e voilà: una pioggia di sonanti monetine da un quarto di dollaro scivolano, anzi schizzano, nelle tue mani e un "sano" (forse no, ma senz'altro calorico) pranzo a stelle e striscie a base di hamburgher e patatine ti si materializza magicamente davanti agli occhi.


 


2) La seconda regola per ambientarsi al JFK (ma questo, come tutto il resto che segue, vale ovviamente per tutti gli aereoporti) è imparare la lingua, soprattutto se non sei di origini britanniche e quindi il braccio di mare linguistico che ti separa dallo slang yankee non è largo appena pochi chilometri, ma parecchie migliaia di leghe marine come nel caso del cittadino Navorski, orginario di un immaginario paese dell'Europa dell'est. Compra libri, riviste e fai esercizio con raffronti comparati  e quando ti senti un po' oliato prova a leggere i rapidi "serpentoni" informativi che scorrono sul fondo-immagine dei tg televisivi negli schemi appesi un po' per tutto l'aereoporto.


 


3) Le amicizie. Il terzo gradino per salire nella faticiosa scala dell'integrazione universale è veramente cruciale. Sono pochi gli eremiti veramente tali e non stanno a contatto con un fiume di gente tutto il giorno che li riporta continuamente alla socialità insediata geneticamente in ogni uomo. Perciò occore intessere se non proprio amicizie almeno contatti. Chissà, magari potresti avere la fortuna di conoscere vecchi, burberi ma simpaticissimi inservienti indiani ricercati per omicidio e senza permesso di soggiorno (Gupta/Kumar Pallana) che ti fanno da cameriere e giocoliere alla cenetta romantica che hai organizzato per catturare l'amata o giovani conduttori di carrelli elettrici (Enrique/Diego Luna) che ti procurano cibo sopraffino (che ti permette di smettere di raccogliere quei maledetti carrelli per procurarti denaro in monetine!) in cambio di un aggancio con la rigida, ma in fondo in fondo dolcissima poliziotta dei loro sogni (Dolores/Zoe Saldana, un viso che dopo questa pellicola e La maledizione della prima luna ci farebbe piacere rivedere) o ancora l'afro-americano che ti chiama come quarto uomo alle partite a carte e ti sostiene nella tua emancipazione (Ray/Barry Shabaka Henley).


  


4) Colpevole svista: ci era sfuggito qualche punto più sopra un "piccolo" particolare, il letto. Poco male, perché se anch'esso è punto inderogabile per un piacevole soggiorno coatto è comunque di facile applicazione: quale aereoporto, infatti, non ha un gate in abbandono che facilmente si può approntare a intimo appartamentino dove le doghe che sostengono il tuo stanco corpo si materializzano in file di seggiolini imbottiti serrati l'uno con l'altro dalle tue mani ansiose di un meritato riposo?!


 





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