Memorabile alcuni anni fa fu una conferenza, tenuta davanti ai suoi colleghi scienziati, di Stephen J. Gould, il grande paleontologo scomparso da più di dieci anni. Per difendere le sue teorie e scorporare il suo pensiero dai fronzoli dell'evoluzione, partì dai pennacchi di San Marco, quelle misteriose piccole edicole architettoniche piazzate in alto ad uno dei monumenti più famosi al mondo. Gould, dopo accurati studi in merito, scoprì che quegli abbellimenti non avevano nessuna funzione architettonica, tanto meno estetica, ma dovevano soltanto soddisfare alcuni requisiti strutturali. Questa edizione del festival sembra proprio rievocare il senso di quell'intervento, per certi versi rivoluzionario. Il nuovo palazzo del cinema che sta crescendo dinanzi al vecchio palazzo del Casinò ha mangiato lo spazio a disposizione dei festivalieri, sempre più costretti in una dimensione limitata. Sono spariti vari punti ristoro (non si è capito però se tutto ciò sia dovuto al nuovo che avanza o sia soltanto un pretesto per andar via da un festival che negli ultimi anni ha visto ridurre drasticamente il numero dei partecipanti e visitatori). Gli stessi ristoratori, al di là dell'area festival, lamentano un forte calo degli introiti e si sente in giro sempre più di frequente gente del posto che denuncia troppi sbarchi a sinistra: ancora un altro come Chavez e le sponde potrebbero realmente traboccare…   (l.l.)

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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