VENEZIA 68 – Aria di Venezia (7)
Pillole, frasi colte al volo, curiosità, uscite di testa, collegamenti videocrebrali sfasati, ecc… Ogni giorno con Simone Emiliani dalla 68a Mostra del Cinema di Venezia.
– In fuga dalla sala. Ad un certo punto della proiezione People Mountain People Sea ci sono stati momenti di paura a causa della puzza di bruciato proveniente da un riflettore malfunzionante. Quelli che sono usciti e non sono rientrati lo hanno fatto per paura di un incendio o per quella di continuare a vedere il film?
– Per 4:44 Last Day on Earth di Abel Ferrara cambio improvviso di Palinsesto. Annullate le 3 proiezioni in Pasinetti sostituita con quella in Sala Darsena alle 23.00. Che poi è iniziata alle 23.45. A tratti ci ritroviamo come l' edizione del 2004 quando gli orari fissati spesso saltavano. Se ci fosse un tabellone come in stazione, con gli orari dei film e i ritardi?
– Cominciano le prime partenze. Si vede dall'affluenza in sala stampa e wireless. Ma la stampante non smette mai di funzionare. C'è chi stampa pagine e pagine poi le lascia sul tavolo
– Alla proiezione di questa mattina di Questa è la notte di Cristina Comencini, durante una delle scene più drammatiche del film, il pubblico ha cominciato a ridere soprattutto dopo una frase di Filippo Timi a Claudia Pandolfi che si riferiva alla sua gamba e più di qualcuno ha fatto battute con evidenti doppisensi.
– Cristina Comencini non ha preso bene i fischi al suo film. In conferenza stampa ha detto che "i Festival dovrebbero aprirsi di più al sentimento dell'emozione…". E in un altro incontro stampa ha aggiunto: Ci sono poche parole pochi dialoghi e mi sembra inaudito che si siano messi a ridere". E poi: "Io sono ospite di un festival che rispetto e rispetto moltissimo i giornalisti e i critici, accetto le critiche perché mi mettono di fronte alle cose che ho fatto.Le risate le prendo come un partito preso che non so perché"
– Scene di sesso bollenti in 4:44 Last Day on Earth di Abel Ferrara. Willem Dafoe poi accarezza il sedere alla sua donna mentre gli racconta di una mitica finale di baseball con 44° sottozero. Lì dentro doveva fare un po' più caldo…