VENEZIA 69 – È stato il figlio: tragicommedia a Palermo per Daniele Ciprì
Ambientato nella periferia di Palermo (ma girato a Brindisi, con il sostegno dell'Apulia Film Commission) definito un giallo tragicomico e surreale, È stato il figlio di Daniele Ciprì, in concorso a Venezia 69, è l'adattamento del romanzo omonimo dello scrittore palermitano Roberto Alajmo: lo script è dallo stesso Ciprì insieme a Massimo Gaudioso, sceneggiatore dei film di Matteo Garrone (L'imbalsamatore, Primo amore, Gomorra, Reality).
La storia di Nicola Ciraulo (Toni Servillo, presente a Venezia 69 anche con Bella addormentata di Bellocchio e che vedremo ancora una volta con Paolo Sorrentino in La grande bellezza) e della follia che assale la sua famiglia quando inizia a fantasticare sui 220 milioni promessi come risarcimento alle vittime della mafia, dopo morte della figlia di sei anni Serenella in una sparatoria.
Nicola, complice la moglie Loredana (Giselda Volodi – Agata e la tempesta, Sonetàula, I vicerè, Miracolo a Sant'Anna) inizia a sognare: la sua esistenza, finora condotta tra mille difficoltà tra un quartiere difficile, lo Zen, dove vive, e il porto, sta per cambiare.
Arriva a indebitarsi con un usuraio prima ancora di incassare il denaro, arrivando a comprare l'automobile di lusso che sognava da una vita, il simbolo della "Miseria nella Ricchezza, strumento di sconfitta e di rovina" che Ciprì racconta in un film tragicomico, ma anche disperato, perchè vicino all'Italia in cui viviamo.
A partire da un graffio su quell'auto, il capro espiatorio della morte del padre diventerà il figlio, Tancredi (l'esordiente Fabrizio Falco, anche in Bella addormentata) mite ventenne subito additato da tutti come l'assassino.
Il capofamiglia è "tenero, violento, bambino, vittima del sogno della ricchezza, fa anche un po' pena. […] è ottuso, nel senso di ottundere: il miraggio dei soldi ha creato un velo con la realtà, lui e la sua famiglia vivono giorno per giorno, senza chiedersi dove andare, che fare, senza porsi problemi o assumersi responsabilità. E non è questo il modo di comportarsi di tanti italiani di oggi? Andiamo avanti, evitiamo di pensare, di riflettere, di scegliere, anche di arrabbiarci. […] Per me è un godimento l'occasione di andare all'opposto dei personaggi fatti finora", ha detto Servillo a LaRepubblica.
Nel cast anche Anna Quattrocchi (I cento passi, Viola di mare, Sanguepazzo) Benedetto Raneli e Giuseppe Vitale.
Daniele Ciprì firma per la prima volta la regia senza Franco Maresco, con il quale ha diretto Lo zio di Brookyln, Totò che visse due volte – protagonista di una vicenda giudiziaria che rappresenta un esempio eclatante della cecità e della volontà censoria della "Commissione di revisione cinematografica" italiana – Il ritorno di Cagliostro, Come inguaiammo il cinema italiano, nonchè la geniale stagione di Cinico TV. Parallelamente Ciprì ha portato avanti il lavoro di direttore della fotografia, tra gli altri per Marco Bellocchio (Vincere, Bella addormentata) e Roberta Torre (Tano da morire, Mare nero, Sud Side Stori e Angela).
Dopo l'anteprima veneziana, il film sarà distribuito da Fandango a partire dal 14 settembre 2012.
Nella nostra gallery, tutte le immagini e le foto dal set. Qui un video dietro le quinte di È stato il figlio.
L'attrice Quattrocchi si chiama Aurora e non Anna.
Che ne dite di questo Tony Manero? http://youtu.be/v-prQfpinUc