VENEZIA 69 – La videogiornata (4) – I PREMI


Aldo Spiniello analizza i premi e fa un primo bilancio dell'edizione numero 69 del Festival di Venezia: la delusione per il mancato massimo riconoscimento a Marco Bellocchio, e una riflessione sul "grado zero del cinema" che attraversa alcuni film della kermesse 2012 come il nuovo folgorante cortometraggio di Tsai Ming Liang

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Aldo Spiniello analizza i premi e fa un primo bilancio dell'edizione numero 69 del Festival di Venezia: la delusione per il mancato massimo riconoscimento a Marco Bellocchio, la soddisfazione per il premio a un grande autore come Kim Ki-duk ma per il film sbagliato, e una riflessione sul "grado zero del cinema" che attraversa alcuni film della kermesse 2012, da Wakamatsu a Redford a Kitano al nuovo folgorante cortometraggio di Tsai Ming Liang. 

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    5 commenti

    • Per fortuna i giurati non erano come Spiniello…. Il solito critico collaterale al sistema cinema italiota. Leone d'Oro a Bellocchio??? Ma per favore! Uscite dal vostro provincialismo, non se ne può più!

    • Sì, proprio il solito critico collateral… Vai così, corvetto che tu di palle te ne intendi…

    • che intende @corvo per collaterale al sistema cinema italiota? Che è integrato nel sistema produttivo? Ma se non lo è neppure Bellocchio! Io di Collateral ricordo solo un grandissimo film di Michael Mann. Anche quello molto provinciale…

    • Non nel sistema produttivo ma in quello promozionale. Spiniello ha deciso che il film di Bellocchio è un capolavoro prima di vederlo (come tutti i giornaloni italiani), e dopo averlo visto ha adeguato il giudizio "critico" di conseguenza. Per questa ragione non gode ai miei occhi di alcuna credibilità. Un critico deve scindere il giudizio dal gusto personale e anche dalle aspettative. Io sono un fanatico del cinema di De Palma ma non per questo mi metto a difendere una porcata come PASSION. Ci sono parametri di valutazione oggettivi a cui chi capisce di cinema deve riferirsi.

    • Esimio Prof Corvo,
      restiamo in attesa del Suo illuminante elenco dei "parametri di valutazione oggettivi" a cui deve riferirsi "chi capisce di cinema", in modo tale da inserirli nella bibliografia dei corsi di studio DAMS di tutta Italia, dai quali fortunatamente "Passion" sarà con fermezza escluso.
      Cordialmente.