#Venezia78 – Teemu Nikki, il cinema finlandese di Orizzonti Extra

A #Venezia78 sbarca The blind man who did not want to see Titanic: l’Odissea catartica di un uomo con disabilità. Parla il produttore Jani Pösö

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Il trailer di The blind man who did not want to see Titanic inizia con la corsa di un uomo. La corsa di chi scappa o di chi vuole raggiungere in fretta la propria meta? Non c’è tempo per chiederselo. Un uomo si sveglia nel suo letto, era un sogno. Ci si rende subito conto che l’immagine è sfocata. L’uomo è cieco e paralizzato. Tutto ciò che lo circonda è fuori fuoco. Una sensazione straniante, quasi fastidiosa. L’uomo sorride, piange, stramazza al suolo; fino al sussurro finale, liberatorio: “freedom”.

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Il nuovo film del finlandese Teemu Nikki parla della fuga di un uomo, Jaakko, dalla prigionia di casa propria, sede delle paure ancestrali che lo bloccano. La semi-cecità e la paralisi che lo accompagnano sembrano la sua condanna alla reclusione. In questa condizione è l’amore che diventa il motore della fuga. La donna con cui parla ogni giorno al telefono ma che non ha mai visto, gli comunica che le sue condizioni sono peggiorate definitivamente. È il momento di partire, deve incontrarla.

Queste sono le premesse di una pellicola che arriva a Venezia, in concorso “Orizzonti Extra”, attirando curiosità e grandi aspettative. “È un film sull’amore, sul fatto che tutti hanno bisogno di amare. […] È universale per la sua capacità di immergere il pubblico nella condizione del protagonista.” Così risponde Jani Pösö, produttore di The blind man who did not want to see Titanic, a chi gli chiede quale siano le caratteristiche principali della pellicola. “Il budget, tutt’altro che astronomico, ha creato le condizioni perché si lavorasse con estrema libertà di inventiva.” In questo senso, “si è rivelato fondamentale il contributo dell’attore protagonista”, Petri Poikolainen. Amico del regista e portatore di handicap visivi, Poikolainen ha scritto il soggetto del film ed è stato la principale fonte d’ispirazione per la resa visiva della condizione del protagonista.

Condizione che acquista “un valore universale”, come afferma Pösö. La cecità del protagonista diventa la cecità dello spettatore.

Uno spunto di riflessione, in vista di Venezia, potrebbe partire proprio da qui. Il viaggio catartico di Jaakko ha tutte le potenzialità per riflettersi nella ricerca di una reale immedesimazione da parte del pubblico nel protagonista. Citando Philippe Noiret in Nuovo Cinema Paradiso, The blind man who did not want to see Titanic nasce con la speranza che il pubblico, “perdendo la vista, ci veda di più”.

Spotlight on Finland: The Blind Man Who Did Not Want to See Titanic from Finnish Film Foundation on Vimeo.

 

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