"Vita da camper", di Barry Sonnenfeld

Esasperata ma non sempre esasperante satira on the road della middle class americana in cui, torbidamente, "nulla è come appare": i buoni non lo sono così tanto e i presunti buzzurri sono più fini e ammirevoli di quanto sembri ad una prima occhiata. La comicità di Sonnenfeld è di grana grossa ma centra comunque l'obiettivo di spietata analisi sociale

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Sempre a "campeggiare" da una sala all'altra, la vita del cinefilo e, per estensione ed estremizzazione, del critico di cinema non è poi così diversa da quella della famiglia Gornicke, spensieratamente entusiasta di zingareggiare da una parte all'altra del Grande Paese. Peccato/per fortuna che i Gornicke, capeggiati da un azzeccato Jeff Daniels (che molti tendono a dimenticare quale fine attore alleniano sia stato…), incontrino un'altra famiglia da rimettere in riga nei confronti della vita come i Munro, il cui capofamiglia (Bob/Robin Williams) è un carrierista attempato e terrorizzato di essere scalzato dalle giovani leve, sbavanti per una promozione aziendale. Un uomo terribilmente solo a casa sua, con la moglie casalinga, la figlia femmina ribelle e il figlioletto con complessi d'inferiorità per la scarsa altezza che, indistintamente, se ne fregano altamente che il padre possa perdere il lavoro e abbassare drasticamente il loro agiato style of life, troppo presi dallo sprofondare in questa mollezza consumistica per comprendere di poterla vedere sfumare sotto gli occhi come un sogno troppo breve. Esasperata ma non sempre esasperante satira on the road della middle class americana in cui, torbidamente, "nulla è come appare": i buoni non lo sono così tanto e i presunti buzzurri sono più fini e ammirevoli di quanto sembri ad una prima occhiata. La comicità di Sonnenfeld è sovente di grana grossa ma centra comunque (o, forse, proprio grazie a questo "alleggerimento" è più ficcante, più concentrata sulla "sostanza") l'obiettivo di spietata analisi sociale anche perché il regista ed ex direttore della fotografia per i fratelli Coen e il Reiner dei meravigliosi Harry ti presento Sally e Misery non deve morire è occupatissimo a cambiare continuamente le carte in tavola come il più spregevole dei prestigiatori per i suoi scopi e spicca anche voli inaspettati, come quando il camper s'inabissa nel lago e scompare dopo aver concluso il suo compito (riunire la sfilacciata famiglia Munro) e subito si materializza un po' la Nanny McPhee di Emma Thmpson, Mary Poppins di terzo millennio, che dichiara "Quando avrete bisogno di me, ma non mi vorrete, allora rimarrò. Quando mi vorrete, però non avrete più bisogno di me, allora dovrò andarmene" che si mescola a quell'attaccamento al camper guidato da Nicholson, "grande come la sua solitudine", in A proposito di Schmidt. "Le vie del cinema", talvolta, sono proprio infinite…

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Titolo originale: RV
Regia: Barry Sonnenfeld
Interpreti: Robin Williams, Cheryl Hines, Josh Hutcherson, Joanna Levesque, Jeff Daniels, Kristin Chenoweth, Chloe Sonnenfeld
Distribuzione: Sony Pictures Italia
Durata: 98'
Origine: USA, 2006


 

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