Reggio Emilia per la seconda volta ospiterà Asian Film Festival. Le proiezioni ed eventi speciali si svolgeranno al Palazzo Magnani, al cinema Al Corso e, per la prima volta, anche sul territorio provinciale (cinema Eden di Puianello e nel comune di Quattro Castella). Come ha notato la Presidente Gigoli, il Festival si colloca perfettamente nel progetto culturale dalla Fondazione che parla sempre dell’arte di alta qualità.

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Il direttore, Antonio Termenini, ha presentato in breve il programma, che sarà più ricco del solito, e gli ospiti della decima edizione del festival. I film saranno presentati in tre sezioni: Concorso, Fuori Concorso e Newcomers. In più, come ha detto il direttore, il festival comincia di concentrarsi maggiormente al cinema di ricerca. Durante le prime edizioni si presentava i film di grandi maestri del cinema asiatico, poco distribuiti in Italia. Adesso nella sezione di concorso si trova più spazio al cinema di ricerca, attento al grande pubblico, piuttosto che ai gusti govanili e adolescenziali. Per quanto riguarda sezione competitiva, vale la pena di nominare un film di Naomi Kawase “Hanezu”, già presentato a Cannes, un’interessante coproduzione tra Singapore e Giappone “Tatsumi” di Eric Khoo, ‘I have loved’ di due registi esordienti di Singapore, nonchè “Here… or there?” di Siu Pham, una regista vietnamita, professionalmente e culturalmente cresciuta in Francia. Nella sezione di Fuori Concorso invece, come ha sottolineato il direttore Termenini, tra varie proposte spiccano due film su Hong Kong che sono una serie di sguardi d’autore su quella magnifica città.
 

La retrospettiva della decima edizione di Asian Film Festival sarà dedicata al regista giapponese Shinya Tsukamoto che sarà presente durante i primi tre giorni del festival. Antonio Termenini così spiega la scelta del regista: “Nelle edizioni precedenti erano presentati diversi film dei registi giapponesi però mai una retrospettiva giapponese. Quindi si cercava un regista conosciuto, minimamente distribuito e di grandissimo valore(…)”. Tsukamonto segue il suo stile unico ed originale ed è lontano da quello che è caratteristico per il cinema giapponese. I motivi ricorrenti nei suoi film sono la trasformazione del corpo ed eccessiva violenza raccontati con vivacità visiva e maestria narrativa. Gli organizzatori della decima edizione di Asian Film Festival hanno scelto 12 film da presntare al pubblico italiano.

Oltre a Shinya Tsukamoto, il festival ospiterà Chow Keung, Siu Pham, che presenterà in concorso il suo primo lungometraggio, e due giovani registi di Singapore, autori di “I have loved”, Lai Weijie e Elisabeth Wijaya. La giuria, composta da Claudio Sestieri (regista), Roberto Silvestro (critico del manifesto) e Alberto Farina (recita), assegnerà i premi al miglior film, miglior riprese, miglior attore, miglior regista e un film più originale del festival.
 

Per il pubblico romano, appasionato del cinema asiatico alla fine della conferenza è arrivata una buona notizia da Federico Chiacchiari che ha annunciato le 6 serate, dal 13 fino al 22 aprile, organizzate da Sentieri Selvaggi e dedicate ai miglior film della decima edizione di Asian Film Festival.
 

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