"L'enfer" di Danis Tanovic

Tra simbolismo e male di vivere, il regista si immerge in un universo di miseria totale, ma il suo sguardo risulta irritante e lezioso.

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Drammi esistenziali e familiari circondano le vite dei personaggi dell'ultimo film di Danis Tanoviæ (dopo i successi di critica di No Man's Land e l'episodio dell'opera collettiva 11 settembre 2001) dove riemergono i malesseri di una società che ha trovato il proprio inferno in terra. Tratto dalla trilogia di Krzysztof Kieslowksi e Krzysztof Piesiewicz (Il paradiso, l'inferno e il purgatorio), L'enfer è un viaggio negli inferi dell'esistenza umana dove regnano desolazione e tristezza. Non vi è speranza, né redenzione, né perdono. Ognuno si ritrova solo davanti a se stesso e al trauma della propria esistenza. Le tre sorelle, Sophie (Emmanuelle Béart), Celine (Karin Viard) e Anne (Marie Gillain) sono esseri che vagano, infelici e incapaci di relazionarsi con gli altri. Vivono il quotidiano tentando di rincorrere una felicità che non troveranno. L'arrivo di Sebastien (Guillame Canet), l'uomo del passato, è improvviso e devastante, e il suo incontro con Celine, la più grande delle sorelle, tra incomprensioni, confermerà l'illusione delle loro vite. Danis Tanoviæ mostra la progressiva alienazione e chiusura di una generazione traumatizzata, immobile nella sua grigia desolazione. Mostra poi il vuoto, assoluto e terrorizzante, dei legami sentimentali. Tra simbolismo e male di vivere il regista si immerge in un universo di miseria al quale non risparmia nulla, ma il suo sguardo risulta irritante e lezioso. Cinema di apocalittica visione, L'enfer è ricco di ambiguità e di ansia, di astio e di falso dolore. I personaggi vivono in un mondo pieno di menzogna, circondati da bugie e incapaci di vivere e di affrontare il proprio destino. Nel finale le tre sorelle riescono a scrollarsi di dosso quel pesante fardello, a compiere qualche gesto, qualche movimento verso un loro equilibrio: ma nell'incontro con la madre invalida (interpretata da una Carole Bouquet, sempre più algida, costretta sulla sedia a rotella a comunicare scrivendo i propri pensieri) viene tracciata l'ennesima occasione perduta. Per il resto rimane solo la condanna e il tradimento del mondo degli adulti, che costituiscono la pesante e ingombrante eredità di queste anime dannate.

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Regia: DanisTanoviæ


Interpreti: Emmanuelle Béart, Karin Viard, Marie Gillain, Carole Bouquet, Guillame Canet, Jacques Gamblin, Jacques Perrin, Miki Manojloviæ


Distribuzione: 01 Distribution


Durata: 98'

Origine: Belgio-Francia-Italia-Giappone, 2006

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