"Monster house", di Gil Kenan

Trama semplice ma proteica che saccheggia e ingurgita svariati topòs dell'horror, ritmo incalzante, personaggi tridimensionali quasi più veri del vero. Sulla carta è un semplice cartoon ma sul grande schermo acquista, a modo suo, la dignità e il realismo di un film in "carne e ossa". Quando dietro le quinte ci sono autori come Zemeckis e Spielberg…

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S'inizia con la poetica leggerezza aerea di una caduca foglia rosso autunnale (o rosso sangue?) che plana sul tipico marciapiede di una zona residenziale della provincia americana, ma non si posa sulla bianca scarpa da tennis un po' infangata di un tipo particolare che risponde al nome di Forrest Gump (anche se nei titoli di testa abbiamo appena letto il nome del padre di "stupido è chi lo stupido fa" o "la vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai quello che ti capita!",  Robert Zemeckis) bensì viene travolta dal passaggio di una bambina col suo triciclo che, di lì a poco, va ad "impantanarsi" nel giardino della casa del perfido Nebbercracker che la fa fuggire abbandonando il prezioso veicolo. Parte col più tipico degl'incipit horror questa coproduzione Zemeckis-Spielberg ma nel suo dipanarsi, lo spettatore oltre a poter contare su di una trama semplice ma proteica che saccheggia e ingurgita svariati topòs dell'horror, ritmo incalzante, personaggi tridimensionali quasi più veri del vero che posseggono, a modo loro, la dignità e il realismo di quelli che abitano un film in "carne e ossa", scopre che, come quasi mai accade in questo genere quando ha scoperto le sue carte morali e di spavento, in realtà l'apparenza inganna: i cattivi sono premurosi e altruisti e i buoni sono rappresentanti di coetanei malvagi. I piccoli protagonisti DJ e Timballo e l'amichetta Jenny scopriranno, infatti, che il signor Nebbercracker è così minaccioso coi bambini non perché è un emissario terreno del Diavolo ma per il semplice fatto che li vuole proteggere dalla casa, posseduta dallo spirito della moglie uccisa indirettamente da un gruppo di bambini crudeli il giorno di Halloween. Si perde la freddezza del videogioco omonimo nella tecnica motion capture già utilizzata in Polar Express e viene smitizzato ed umanizzato il luogo fisico e mentale creato da Raimi con La casa e Craven con La casa nera o ancor prima da Carpenter con la celeberrima soggettiva casalinga di Halloween – La notte delle streghe, anche se da molti genitori è stato considerato troppo spaventoso per essere un cartoon. Come se i loro figli fossero rispettati dalla fascia protetta della tv o non andassero a vedere film V.M. 14 come ogni iper-minorennne di ieri, oggi e domani…

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Titolo originale: id.
Regia: Gil Kenan
Distribuzione: Sony Pictures Releasing Italia
Durata: 91'
Origine: USA, 2005

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