Il cast tecnico di Stelvio. Crocevia della pace ha narrato le difficoltà riscontrare nelle riprese ad alta quota in mezzo ad una natura impervia e con condizioni climatiche imprevedibili. Luoghi in cui la luce è spesso incontenibile in un continuum perchè sempre variabile, ma è proprio questo mutare un elemento che il direttore della fotografia, Alessandro Soetje, ha considerato come magico sfruttandone tutto il potenziale latente. Il film è stato confezionato da una musica poco invadente che rispetta il silenzio della 'montagna' quello iniziale dove avvertiamo solo il rumore di fondo del ghiacciaio che 'pattina', perchè la colonna sonora dello Stelvio è il silenzio. Per un film in cui i nomi degli intervenuti non compare in sottopancia a sottolineare come l'unico vero protagonista sia lo Stelvio.

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Perchè questo progetto?

Alessandro Melazzini: Sono valtellinese, conosco i luoghi qui descritti da sempre, ma sono andato via dall'Italia quindici anni fa. La lontananza mi ha permesso di riscoprire le mie radici.

E' stato complesso lavorare in luoghi in cui la luce cambia continuamente?

Alessandro Soetje (direttore della fotografia): La luce in un luogo così impervio, alto, freddo e connotato da condizioni metereologiche del tutto imprevedibili è molto variabile. Ma la continua variazione della luce è anche un elemento magico come magiche sono le realtà che ci restituisce quando filtrata da nuvole che vanno e vengono.

Che tipo di strumentazione hai utilizzato e quanto tempo hanno richiesto le riprese?

Alessandro Soetje: Per le riprese aeree abbiamo usato una Arry Alexa montata su una Wescam, il resto (la quasi totalità delle immagini) è stato girato con una Canon 5D Mark III che amo molto perchè versatile nell'uso, ha sempre reso bene nelle condizioni più estreme sia a temperature molto elevate che bassissime, poi una GoPro, una Sony PRS 500 Frozen e un drone (con operatori tedeschi). Alla fine è stato usato solo 1/20esimo dell'intero girato e il montaggio non è stato facile perchè abbiamo dovuto detrarre immagini bellissime. Il film è stato girato dall'apertura della stagione (marzo) fino alla chiusura (ottobre).

Stelvio. Crocevia della pace rientra nel programma ufficiale delle commemorazioni sulla Prima Guerra mondiale ma del passato dello Stelvio – come fronte nella cosìdetta Guerra Bianca – c'è ben poco nel tuo film, perchè non hai voluto contaminare il doc con immagini d'epoca ad esempio?

Alessandro Melazzini: I miei documentari sono sempre una fotografia del presente. Ho scelto poi di essere puro e delicato pertanto piazzare qualche foto o filmato dell'epoca mi è sembrato banale oltre che poco reale visto che la propaganda già esisteva…

Come mai dei protagonisti non compare il nome?

Alessandro Melazzini: Anche questa è una scelta perchè il vero protagonista del film, al di là dei nomi di spessore che pure ci sono, è lo Stelvio

Che tipo di distribuizione interesserà Stelvio. Crocevia di pace?

Alessandro Melazzini: Si tratta di una produzione indipendente che sarà visibile sulle reti Rai, anche nel Südtirol, ma stiamo organizzando, inoltre, proiezioni in giro per il mondo grazie all'aiuto del C.A.I (Club alpino italiano) che è uno tra gli enti patrocinanti

Perchè tra gli enti a sostegno non c'è la Film Commission dell'Alto Adige?

Alessandro Melazzini: Mi sono totalmente focalizzato, nella presentazione del progetto, su quello che per me è stato il primo e unico interlocutore economico: la banca popolare di Sondrio. Se avessi dovuto interfacciarmi anche con una Film Commission i tempi sarebbero stati più lunghi

Che tipo di scelta è stata operata a livello musicale per dare spazio ai silenzi dello Stelvio?

Sebastiamo Forte (compositore): Prima di girare Alessandro aveva già chiaro in mente il progetto, ho saputo sin da subito, dunque, che con la musica avrei dovuto lavorare di sottrazione, con una tendenza a farla scomparire perchè qui si entra in rapporto non con un personaggio di cui si devono sottolineare o anticipare le azioni ma con il silenzio che questi luoghi esprimono. Il suono dello Stelvio è il silenzio. La colonna sonora dello Stelvio è il silenzio

Come hai vissuto quest'esperienza?

Pompa (meccanico/inventore): Sono entrato in contatto con il film non perchè fossi stato scelto tra i protagonisti pronti a raccontare lo Stelvio ma solo perchè serviva qualcuno che avesse un gatto delle nevi e che accompagnasse la troupe. Parlando è venuta fuori la mia passione per le invenzioni, i miei brevetti per molti macchinari leggeri che si usano in montagna (spesso per salvare vite)…e altre cose come l'amicizia con Sir Richard Attenborough (tra le nevi dell'Antartide dove spesso mi reco) che avrebbe voluto fare un film su di me.

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