"Equilibrium" di Kurt Wimmer

Alla terza guerra mondiale il mondo risponde con il vuoto, oggetto di teoria e non di esperienza. L'anestesia emozionale che domina i sopravvissuti si espande nei dedali delle architetture mentali per l'autodissolvimento.

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Nella nazione chiamata Libria, il Padre, unico volto catodico esistente, sublima gli abitanti del pianeta per tutto il giorno, con gli editti del comando. È proibito provare emozioni. È obbligatorio somministrarsi la droga Prozium, per non cadere in tentazioni. Pseudonormalità "automica" per prevenire minacce di annientamento. Il popolo non corre, non rincorre, non si scontra, non si fissa, non si guarda, procede come su di un tappeto ruotante infinito. A difesa del sistema, una sorta di Monaci Guerrieri, tra cui John Preston (Christian Bale), il migliore. Egli s'insinua tra le architetture mentali cogliendo ogni minima debolezza altrui e, senza pietà, giustizia i colpevoli di sentimento. La città (Berlino), scenario alla Philip Dick, è energia vivificante, cuore sperimentale dell'avanguardia urbanistica, è al tempo stesso slancio impetuoso e massima concentrazione. Concentrazione come massimo contenimento, come castrazione sensoriale. Città stratificata: "metropolis", la periferia (l'inferno), il sottosuolo (il disordine). L'underground è il sistema limbico, il rifugio dei dissidenti, delle emozioni inespresse. Basterebbe saltare per una volta la dose giornaliera per riappropriarsi della propria realtà psichica. È quello che succede all'integerrimo Preston,  risucchiato nel vortice del pensare, sentire, tendere. È un'esperienza psicofisica totalizzante l'emozione. La risposta del guerriero-samurai al vuoto, come oggetto di pensiero totalitario e non di esperienza estetica, è l'idea che diviene azione: frantumare il potere manipolatore secondo cui nel mondo di domani la moralità dell'uomo è garantita dalla prevedibilità delle sue azioni.

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Viene spontaneo catalogare (schedare, archiviare) l'esordio alla regia di Kurt Wimmer tra il cinema di fantascienza figlio di quella letteratura al cui interno degli scenari futuri ha posto il rapporto dell'individuo con le istituzioni, con il potere. Più precisamente, fonte primaria d'ispirazione del film sembra essere la fantascienza letteraria degli anni Cinquanta e Sessanta che si misurava con il futuro senza considerare prettamente gli aspetti tecnologici (per farlo oggi servirebbe qualche soldino di troppo) ma qualcosa di più sofisticato di una simulazione: una vera e propria produzione della fantasia tra sogno premonitore e ipotesi di realtà.    


 


Titolo originale: Equilibrium
Regia: Kurt Wimmer
Sceneggiatura: Kurt Wimmer
Fotografia: Dion Beebe
Montaggio: Tom Rolf, William Yeh
Musiche: Klaus Badelt
Scenografie: Wolf Kroeger
Costumi: Joseph Porro
Interpreti: Christian Bale (John Preston), Emily Watson(Mary O'Brien), Taye Diggs (Brandt), Angus MacFadyen (Dupont), Dominic Purcell (Seamus), Sean Bean (Partridge), William Fichtner (Jurgen), Matthew Harbour (Robbie Preston), Maria Pia Calzone (moglie di Preston)
Produzione: Blue Tulip INC.
Distribuzione: Buena Vista International Italia
Durata: 104'
Origine: Usa, 2002
   

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