"Deep Water – La folle regata", di Louise Osmond e Jerry Rothwell

Deep Water- la folle regataDal lavoro a più mani di Osmond e Rothwell, un’opera in cui il confronto diretto tra uomo e natura porta fin giù nei meandri dell’anima. Un racconto toccante che lascia lo spettatore con l’amaro in bocca, frustrato dall'assistere non alle gesta di un uomo che insegue i suoi sogni, quanto di un mediocre incapace di realizzarli. Miglior documentario all’edizione 2006 del Festival di Roma.
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Deep Water- la folle regata

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Si vive come si sogna:perfettamente soli.
 
Joseph Conrad – La linea d’ombra
 
 
La storia di Don Crownhurst non è un racconto di lupi di mare, traversate avventurose e trionfali rientri in patria, è, come sottolineato in apertura, un aneddoto sui delicati meccanismi della mente.
Da Moby Dick a La linea d’ombra, da La Ballata del vecchio marinaio all’Odissea, cinema e letteratura pullulano di affascinanti resoconti marittimi in cui l’uomo conosce se stesso misurandosi con la vastità dell’oceano. Ma Don ha ben poco in comune con gli eroi di questi racconti: impiegato presso una ditta di strumentazioni nautiche, padre di quattro figli e navigatore dilettante, concorre alla prima circumnavigazione in solitaria e senza scali armato solo dei suoi sogni. Per finanziare la costruzione della barca che lo porterà alla vittoria, Crownhurst firma un contratto la cui recissione ne comporterebbe l’acquisto immediato, con conseguente bancarotta. Poco dopo la partenza, però, la Teignmouth Electron comincia a mostrare le sue debolezze e l’uomo si trova di fronte a un atroce dilemma: procedere con la traversata, andando incontro a morte certa, o ritirarsi affrontando il tracollo finanziario. Opta per il bluff: trasmettendo una serie di posizioni fittizie entra in poll position, deciso ad unirsi agli altri concorrenti nel flusso del ritorno. Stremato dalla solitudine e dal peso della vergogna, Don inizia però ad avere visioni apocalittiche che lo condurranno al suicidio.
Deep water è in sostanza la storia di un loser, la cui sete d’avventura non è sufficiente a farne un eroe: emerge infatti l’incolmabile differenza tra inseguire i propri sogni e la capacità di realizzarli. Ad acuire questo contrasto, il paragone costante con un altro concorrente, Moitessier, spirito libero e poeta tout court che, ad un soffio dal ritorno a casa, sceglie di misurarsi nuovamente con la solitudine e riprendere il largo. Di contro, pur lontano da tutto e tutti, Don rimane schiacciato dal peso delle proprie responsabilità, perso nella sua piccolezza. È nella continua oscillazione tra queste due realtà (riecheggiate dalle posizioni fittizie trasmesse, proiezione dell’uomo che Don vorrebbe essere), che si annida l’empatia dello spettatore nei confronti del protagonista, in continuo bilico tra mediocrità e voglia di grandezza.
Realizzato giustapponendo i filmati originali in 16 mm alle testimonianze dei sopravvissuti, Deep Water va dritto al cuore, addentrandosi trasversalmente nelle profondità degli eventi narrati.
 

 
Titolo originale: Deep Water
Regia: Louise Osmond, Jerry Rothwell
Interpreti: Donald Crowhurst, Philip Norman
Distribuzione: Fandango
Durata: 92’
 

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