DVD – "Far Cry", di Uwe Boll
Til Schweiger, l'Hugo Stiglitz di Bastardi senza gloria, deve vedersela coi supersoldati venuti fuori dall'omonimo videogame "sparatutto" cult, e col cinema di Uwe Boll, che ha nei suoi rari momenti d'interesse lo scatto, il nervosismo, ma anche la sprovvedutezza del pugile agli inizi (carriera che Boll ha abbandonato per fare il regista). Caparbiamente distribuito da One Movie
Titolo originale: id.
IL FILM
Il ritorno annunciato dell'action old style tra le tendenze dell'entertainment a stelle e strisce non poteva lasciare inerme un poco di buono come Uwe Boll, che qui imbastisce la situazione perfetta per far menare le mani all'atletico Til Schweiger (l'Hugo Stiglitz di Bastardi senza gloria, visto anche in Driven e King Arthur), ancora una volta col pretesto di stare adattando per il cinema un videogame di culto (operazione che Boll ha portato avanti già 4-5 altre volte). L'idea è buttarci dentro anche un po' di horror, con l'isola misteriosa dove il dottor Udo Kier porta avanti i suoi esperimenti sui supersoldati invincibili contro i quali se la dovrà vedere il nostro eroe, e qualche intermezzo comico-grottesco affidato al terribile Chris Coppola (un'intera carriera spesa a fare il ciccione buffo negli horror low-budget). L'incipit, teso ed inquietante, col plotone sterminato nottetempo dal mostruoso supermarine che attacca nell'oscurità, ci ricorda come la mdp di Boll abbia nei suoi rari momenti d'interesse lo scatto, il nervosismo, ma anche la sprovvedutezza del pugile agli inizi (carriera che Boll ha abbandonato per il cinema, salvo sfidare a incontri di boxe i critici che lo stroncano puntualmente – incontro realmente disputatasi, e vinto da Uwe – e Michael Bay, che non ha mai raccolto). Il resto è di sconfortante piattezza, sin troppo snervante anche per gli standard del regista – il barcaiolo che in realtà è un asso delle forse speciali ritiratosi dall'azione (pare vada piuttosto di moda da qualche tempo dedicarsi alle barche quando si appende il mitra al chiodo), seppur riluttante metterà a ferro e fuoco l'isola dei mostri sovrumani per salvare la bella giornalista finita nei guai alla ricerca della verità sugli esperimenti di Kier. E' quello che ci aspettiamo, è quello per cui siamo qui davanti allo schermo. Che cosa non funziona allora nella ricetta di Boll per il filmaccio d'azione perfetto? Ad un anno di distanza da Far Cry, Dolph Lundgren ha firmato il suo quinto lavoro da regista, Command Performance. L'ex Ivan Drago interpreta il batterista di una rock band russa che si esibisce per una serata di beneficenza in un teatro alla presenza del Presidente russo. Con un richiamo neanche troppo velato alla vicenda del teatro di Mosca "Dubrovka" assaltato da un commando ceceno il 22 ottobre del 2002, i terroristi irrompono nel bel mezzo del concerto e fanno prigioniero il premier, ignari del fatto che Joe il batterista dei CMF (see motherfucker?) ha un passato di ferocissimo leader di una gang di bikers in America (…), e che per lui eliminare i cattivi uno ad uno sarà una tranquilla passeggiata. Command Performance è una pellicola bastarda, piena di violenza politicamente scorretta (la reporter cinica in cerca di scoop ammazzata dalle squadre dei soldati buoni che irrompono nello stabile), con Lundgren che gaudente spara battute idiote prima di ammazzare ogni terrorista ("mi hai rovinato la pettinatura!"), un glorioso B-movie che sa in che direzione avanzare e lo fa, come uno schiacciasassi. Il consiglio per Uwe Boll è allora quello della catch-phrase di Dolph per questo suo piccolo gioiello: Killing is easy – Rock'n'roll is hard. Ammazzare (i nemici? il cinema?) è facile: è rockeggiare, che riesce a pochi.
IL DVD
One Movie edita in dvd però non Command Performance ma Far Cry. La qualità dell'edizione è quella media dei dischi di questa etichetta, dunque non fa gridare all'eccellenza ma non c'è nemmeno da restare inorriditi. Nessun comparto è dedicato agli extra, e probabilmente va bene anche così. Partita alla playstation?