DVD – "Gli sbandati", di Francesco Maselli

In dvd per Ripley's il film d'esordio di Citto Maselli, pieno d'amore per il cinema dell'esordiente ventiquattrenne. Raccontare un bacio dato l'8 settembre del 1943 e mostrare i tentennamenti dell'aristocrazia lombarda, tutto con gli occhi di un personaggio di nemmeno vent'anni, procurarono a Maselli non pochi problemi produttivi

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Anno: 1955

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Durata: 75'


Distribuzione: Ripley's Home Video


Genere: Drammatico


Cast: Lucia Bosè, Jean Pierre Mocky, Antonio De Teffé, Leonardo Botta, Marco Guglielmi, Isa Miranda


Regia: Francesco Maselli


Formato DVD/video: 1.33:1


Audio: Dolby Digital 1.0


Sottotitoli: Italiano per non udenti – Inglese


Extra: Intervista al regista – Trailer


 

IL FILM


 


Sbandati. Lo sono i militari italiani che, all'indomani dell'8 settembre 1943, si sono ritrovati d'improvviso ad attraversare il fronte; lo sono i ragazzi dell'aristocrazia milanese indecisi tra le mollezze della vita agiata, che attutiva i fragori dei bombardamenti, e i travagli di un'età che richiede con forza di stare da una sola parte delle barricate. Per il proprio film d'esordio, Francesco Maselli – Citto per amici e familiari – sceglie un tema dolente; uno sfondo narrativo che, nel 1954, non poteva che catalizzare ogni attenzione critica. La storia del giovane conte Andrea (Jean-Pierre Mocky), figlio della contessa Luisa (Isa Miranda), alle prese – a neanche vent'anni – con l'amore e con la morte, non sarebbe stata particolarmente gravida di tormenti censori, se i grandi temi del melodramma non si fossero sviluppati nel contesto di un'Italia non ancora – e già irrimediabilmente – divisa dalla guerra. Invece Andrea figlio di mammà, Andrea rampollo, Andrea sangue blu, commette l'errore di innamorarsi della giovane, dignitosa, operaia e profuga Lucia, che non ha dubbi su quale sia il lato da cui schierarsi, e che vorrebbe ricambiare un amore perduto già in partenza. Troppo, per un'Italia ferita nel profondo da una guerra civile che ancora oggi mostra le sue cicatrici.


 

Come il regista ha occasione di raccontare diffusamente nell'intervista contenuta nel dvd, le riprese non avrebbero potuto aver luogo senza la collaborazione delle amicizie dei Maselli. Fondamentale l'apporto della famiglia Toscanini, nella cui villa di Ripalta Guerina, in provincia di Cremona, venne girata la gran parte degli interni e degli esterni: da parte statale, invece, l'obiettivo dichiarato era di creare il maggior intralcio possibile alla lavorazione. "Sono state impartite istruzioni perché gli uffici non agevolino in nessun modo l'iniziativa": la Direzione Generale dello Spettacolo rassicurava così il presidente del Consiglio Scelba, preoccupato evidentemente per la "natura politicamente insidiosa" del progetto. Ma altrettanto indispensabile fu la collaborazione degli amici di Citto Maselli: Prandino Visconti (autore del soggetto e coautore della sceneggiatura), Giuliano Montaldo (che recita, nella parte di un soldato toscano), e soprattutto Gianni Di Venanzo, autore della fotografia in bianco e nero.


Comunque sia andata, Gli sbandati mostra tutto l'amore per il cinema del ventiquattrenne esordiente. Consapevole della lezione neorealista, e allo stesso tempo partecipe del superamento di quella stagione, Maselli compone atmosfere nebbiose, sguardi colmi di significato, pugni allo stomaco che solo amore e paura sanno dare: tutta quella materia che ogni cineasta spera di poter plasmare nel momento in cui potrà dare vita alla propria opera prima. Politico perché di fatto di passioni, passionale perché fatto di politica, il primo film di Maselli guarda alla realtà come essa è trasfigurata dai sensi. Un bacio dato l'otto settembre, un addio all'infanzia, all'amore, all'estate, alla vita, dato il cinque di ottobre.


 

IL DVD


 


Il dvd edito dalla Ripley's è il risultato del restauro effettuato a Cinecittà, a cura di Giuseppe Rotunno, partendo da una delle copie "lavanda" e da un positivo ottico. Mostra 75 minuti degli oltre 100 originali, in formato 4:3 e Dolby Digital 2.0. La limitata qualità delle copie di partenza inficia, naturalmente, il risultato finale; ma l'eccellente lavoro di Gianni Di Venanzo, specialmente nel contrastare violentemente nello stesso fotogramma interni ed esterni, oppure nel giocare con i chiaroscuri sui volti dei protagonisti, non ne viene particolarmente turbato. La visione finale, pertanto, è più che gradevole, ed accompagna costantemente il mirabile risultato tecnico ottenuto dai restauratori. Le vicissitudini della colonna sonora sono naturalmente "leggibili" nell'audio del dvd, che non scende però mai sotto un livello qualitativo almeno accettabile.


 

L'offerta della Ripley's Home Video comprende un'intervista di oltre 26 minuti a Francesco Maselli, a cura di Sergio Toffetti; interessante ascoltare dalla sua voce le peripezie produttive – spesso incrociatesi con alchimie di tipo politico – affrontate da lui e dal resto della troupe durante le riprese. Il trailer dell'epoca (3'17") restituisce, parzialmente, il senso dell'uscita del film, la cui prima proiezione pubblica avvenne il 31 dicembre del 1955; il libretto di 28 pagine, accluso al package, offre un'interessante panoramica critica dell'epoca (recensione dell'Unità, firmata da Aldo Scagnetti il 29 maggio del 1956; recensione della Voce Repubblicana, firmata da Gaetano Carancini il 30 maggio dello stesso anno), un saggio di Sergio Toffetti sul film, un'accurata scaletta generale di massima, il giudizio della censura preventiva, datato 13 novembre 1954, ed il testo di una comunicazione firmata dal ministro per lo Spettacolo, il Turismo e lo Sport del governo Scelba, Giovanni Ponti, indirizzata proprio al capo del governo, il quale gli aveva richiesto notizie in merito a questa produzione cinematografica che vedeva coinvolti esponenti "di sinistra".


 


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