Quando si dirige un film con protagonisti degli squali, c'è sempre l'ombra di Spielberg che cala come una mannaia. Harlin, nel 1999, accettò la sfida girando Blu profondo, un film che per la Warner doveva essere il classico blockbuster estivo. Il regista si avvalse della presenza di Samuel L. Jackson, che interpretò il finanziatore di un gruppo di ricercatori che stanno cercando di trovare la cura per l’Alzheimer. Le loro cavie sono tre squali e i loro cervelli. Un giorno, durante l’ultima prova del siero creato dalla dottoressa Susan McAllister (Saffron Burrows), lo squalo cavia si risveglia dall’anestesia e morde il braccio del co-aiutante della dottoressa, il dottor Jim Whitlock (Stellan Skarsgard), protagonista di una delle migliori scene del film. Susan è costretta a confessare che, in accordo con Jim, ha somministrato un valore proteico maggiore al siero, così da aumentare le capacità sia intellettive che fisiche degli squali. Per i ricercatori sarà una lotta per la sopravvivenza.

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Se la scena della morte di Whitlock è la migliore del film sia dal punto di vista tecnico che spettacolare, quella della morte di Samuel L. Jackson si può definire il manifesto del cinema di Harlin. Russell Franklin sta tenendo un discorso motivazionale utile e noioso al gruppo, provato dopo la morte di Whitlock. Parla della sua esperienza sui ghiacci, dice che non devono litigare più e poi propone la soluzione: ”Per prima cosa dobbiamo isolare la piscina!”. Neanche il tempo di dire l’indicativo del verbo dovere, e uno degli squali spunta e ne fa un sol boccone.

Un cinema di poche chiacchiere e molta azione, questo è Renny Harlin che ha rappresentato il suo credo in poco meno di due minuti in una scena di un film mal sceneggiato che Harlin ha reso adrenalinico non dando respiro allo spettatore per tutto l’arco della pellicola dopo un breve inizio necessario per la presentazione dei personaggi.

Al botteghino Blu profondo non disilluse le attese della Warner. Harlin era il top che si potesse avere per sviluppare una storia del genere e si confermò uno dei migliori registi di film d'azione degli anni '90. Se sorvoliamo sulle parentesi horror come L'esorcista-La genesi e The Covenant, il regista ha confermato anche successivamente questo suo talento rimasto sottovalutato e ripagato con frequenti fallimenti al botteghino. 

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