Riso Kosher – Lawrence J. Epstein

Risata per risata, l'incredibile storia dei comici ebrei americani. Sagoma Editore

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Riso Kosher – Risata per risata, l'incredibile storia dei comici ebrei americani
Lawrence J. Epstein
Sagoma Editore
pp. 351

Prezzo 18,00€

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Due soli dati statistici: gli ebrei rappresentano il 3% circa della popolazione americana e solo l'80% dei comici americani attualmente in circolazione. Come Sally disse un giorno ad Harry: “Tira tu le somme”. Libro bellissimo, davvero divertente e illuminante, scritto dal newyorchese Lawrence J. Epstein, docente di letteratura inglese e già autore di un altro testo memorabile: “Quando i comici facevano Touchdown”. Mel Brooks ha detto: “Per ogni dieci ebrei che si battono il petto, Dio ne ha creato uno che faccia il matto e diverta quelli che si disperano! Già a cinque anni sapevo quello che sarei stato io!”. L'epopea degli ebrei americani raccontata attraverso le storie dei più grandi comici del XX secolo, con ampiezza e profondità scientifica, ma anche con passione narrativa. Del resto se vieni perseguitato per 40 secoli o ti rassegni o ci scherzi su. “Si può ridere del passato purchè si sia abbastanza fortunati da sopravvivere” (Harpo Marx). “Sei milioni di ebrei trovati vivi in Argentina!” (Lenny Bruce). Capitolo 1: Il Paese delle lacrime e della speranza – I comici e l'America degli immigrati. Da subito il tratto saliente dell'umorismo e della comicità ebraica è l'autodelazione, il ridere di se stessi, dei propri guai, delle proprie angosce e paure anche sul limitare dell'abisso o della tomba, mai cedendo alla logica della volgarità o della violenza. “L'amore è importante. Fortuna che io amo i soldi” (Jackie Mason). Questa attitudine è nata dalla convergenza di tre particolari fattori: esilio, sradicamento, persecuzione, condizioni esistenziali tutte difficili ma foriere di eccezionali sollecitazioni. “Se hai delle macchie di sangue sulla maglietta, probabilmente il bucato è l'ultima delle tue preoccupazioni” (Jerry Seinfeld). Un'attitudine che ha permesso una totale integrazione in una società in piena e dinamica trasformazione, ricca di orizzonti e prospettive, che inaugurava nuovi e dirompenti strumenti di comunicazione come radio, cinema e televisione. La prima società dello spettacolo con tutte le sue angosce, insicurezze con un bisogno spasmodico di qualcuno capace di esorcizzare i conflitti interni. “Quando ero in terapia, sentendo lo strizzacervelli ripetere “mmmhh”, pensai che anch'io ne sarei stato capace” (Jonathan Katz). Tra i capitoli del libro molti interessanti non poteva mancare quello riservato ai registi di cinema ed anche quello dedicato alle donne ebree della comicità. “La cosa più difficile per una donna è comportarsi da ingenua… la prima notte del suo secondo matrimonio” (Belle Barth). Superba è la conclusione della prefazione italiana al libro di Moni Ovadia: “Non c'è via più salvifica e più bella all'accoglienza di quella di un robusto umorismo autodelatorio”. Proprio come una passeggera anestesia del cuore…

 

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