Torino Film Festival a Roma

Al cinema Farnese Persol dal 13 al 15 dicembre

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Si svolgerà in esclusiva a Roma al cinema Farnese Persol di Campo de’ Fiori l’intera “Italiana.doc”, la sezione dedicata ai documentari della 29° edizione del Torino Film Festival. Dal 13 al 15 Dicembre 2011 è attesa a Roma una vera e propria kermesse cinematografica che porterà, al Farnese Persol, i migliori titoli passati nel capoluogo piemontese sul modello di e . S’intitolerà infatti la tre giorni ricca di film, incontri e dibattiti in programma, alla presenza di attori, registi, del curatore Davide Oberto oltre ad una delegazione del festival torinese. Verrà inoltre presentato il documentario “A work of Persol”. Progetto cinematografico che ha inizio nel 2009, con la collaborazione di 20 talenti d’arte contemporanea provenienti da tutto il mondo, intenti nella realizzazione delle proprie opere attraverso un accurato processo artigianale.
 
Nella serata di chiusura, giovedì 15 dicembre, saranno presenti il maestro Giorgio Albertazzi, voce narrante del docufilm
 
di Gianluca e Massimiliano De Serio, venne proiettato al Farnese pochi giorni dopo la chiusura del Festival. Quest'anno l'intera competizione Italiana.doc verrà proiettata al Cinema Farnese di Roma. C'è molta curiosità attorno al documentario e, tuttavia, raramente questi film riescono a trovare uno sbocco distributivo. Per questo motivo la disponibilità e l'entusiasmo del Cinema Farnese ci è sembrata un'occasione fondamentale, che speriamo di sviluppare sempre più e rendere stabile con una programmazione continuativa>.
 
 
 
 
Programma
13 dicembre
ore 18.00
LAND OF JOY di Laura Lazzarin (Germania, 2011, HDCam, 78’)
Il Veneto, cuore del famigerato Nordest, terra sospesa fra un passato di povertà e un futuro incerto, dopo la sbornia di uno sviluppo accelerato. Un mondo al contempo arcaico e modernissimo in cui la saggezza popolare prova a resistere allo strapotere di ideologie bislacche fatte di razzismo e rituali improbabili. Un luogo imprescindibile dal quale partire per comprendere l'Italia di oggi e di domani.
 
ore 20.00
IL CASTELLO di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti (Italia, 2011, DigiBeta, 90’)
Il castello racconta un anno vissuto all'interno dell’aeroporto di Malpensa, un luogo in cui la burocrazia e le procedure mettono a dura prova la libertà degli individui, degli animali e delle merci che da lì transitano. Lo sguardo entra in quelle stanze precluse alla maggior parte dei viaggiatori, spazi in cui gli uomini divengono variabili strette dentro la grande macchina del controllo.
Premio speciale della giuria
 
ore 21.45
BAD WEATHER di Giovanni Giommi (Germania/UK, 2011, HDCam, 82’)
Banishanta, "luogo di pace", è un'isola-bordello, nel sud del Bangladesh, minacciata dall'erosione delle acque del fiume Pashur e dai sempre più frequenti cicloni. Gli uomini trasportano i clienti e si occupano della manutenzione, mentre le donne lavorano per garantire un futuro alle proprie famiglie, rivendicando orgogliosamente i propri diritti e la propria dignità, di fronte a un oscuro destino.
 
14 dicembre
ore 18.00
UN MITO ANTROPOLOGICO TELEVISIVO di Maria Helene Bertino, Dario Castelli e Alessandro Gagliardo (Italia, 2011, Betacam, 54’)
Attraverso l’uso di riprese video realizzate tra il 1992 e il 1994 (periodo chiave per la storia siciliana e italiana) e provenienti da una televisione locale della provincia di Catania, Un mito antropologico televisivo crea un racconto il cui tempo e la cui narrazione, dettati dalla cronaca, vanno a sovrapporsi in maniera asincronica alla storia attuale.
 
a seguire
LE TRE DISTANZE di Alessandro Pugno (Italia, 2011, DigiBeta, 50’) “Attraverso la pittura è possibile prendere parte alla grande metamorfosi del mondo”. Allo stesso modo di un pittore cinese dell’età classica, Mario Surbone dipinge il paesaggio che lo circonda per svelare l’attività creatrice dell’universo. Il film lo accompagna nella lavorazione della sua ultima opera e, nello stesso tempo, osserva la metamorfosi di una vigna che cambia sotto l’immobile sguardo di un cipresso
 
ore 20.00
EL ÁRBOL DE LAS FRESAS di Simone Rapisarda Casanova (Italia/Canada/Cuba, 2011, HDCam, 71’)
Delicato ritratto di un piccolo villaggio di pescatori cubani, poche settimane prima dell'arrivo di un uragano che lo spazzerà via per sempre. Grazie al rapporto ironico e irriverente che si instaura tra due famiglie e il regista, El árbol de la fresas chiama in causa il nostro sguardo, oltrepassando i limiti del documentario etnografico, e ci interroga sull'umanità alle soglie del tempo.
Sarà presente il regista
 
Ore 21.30
FERRHOTEL di Mariangela Barbanente (Italia, 2011, DigiBeta, 73’)
Bari, a due passi dalla stazione centrale. Un piccolo albergo dismesso. Un gruppo di ragazze e ragazzi somali lo hanno occupato e lo hanno trasformato nel luogo da cui partire per costruirsi una vita lontano dal loro paese in guerra.
Sarà presente la regista
 
15 dicembre
ore 18.00
[S]COMPARSE di Antonio Tibaldi (Italia, 2011, HDCam, 61’)
La troupe di Terraferma, il film di Crialese, si stabilisce a Linosa per cinque mesi, dando impiego a molti dei suoi abitanti ma interrompendone la tranquilla quotidianità. La perplessità degli isolani di fronte all'invadenza della macchina del cinema non è minore di quella delle comparse africane, chiamate a imitare tragedie da loro realmente vissute.
 
ore 20.30
A WORK OF PERSOL (Italia, 2011, 30')
 
ore 21.00
L’OROGENESI di Caldwell Lever (Italia/USA, 2011, HDCam, 53’)
Un viaggio in 10 atti lungo le Alpi e l'Appennino, spina dorsale dell'Italia da cui si ramifica la sua storia leggendaria e poetica, dalla creazione divina, alla fondazione di Roma, fino al Medioevo dantesco. Narrato da Giorgio Albertazzi, invisibile Odisseo in terre per sempre antiche, sulle note amorose e guerriere di Monteverdi.
Vincitore del concorso italiana.doc
Presentano il documentario Giorgio Albertazzi e Davide Oberto, direttore di italiana.doc
 
Ore 21.30
FREAKBEAT di Luca Pastore (Italia, 2011, HDCam, 77’)
Un road movie emiliano alla ricerca del “Sacro Graal” del Grande Beat: il nastro perduto di una mitica session fra l'Equipe 84 e Jimi Hendrix. Impossibile? Forse. Ma Freak Antoni, l'intellettuale demenziale, il teppista soffice, ci crede al punto da trascinare sua figlia Margherita su un vecchio furgone Volkswagen alla ricerca della mitica reliquia sonora.
Menzione speciale della giuria
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