Una domenica notte – Incontro con Giuseppe Marco Albano e il cast del film

Una domenica notte

Questa mattina presso la Casa del Cinema di Roma è stato presentato Una domenica notte, primo lungometraggio del giovane regista lucano Giuseppe Marco Albano che ha già avuto modo di farsi notare grazie ai cortometraggi Il cappellino e Stand by me vincitore del Nastro d’Argneto nel 2012. 

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Una domenica notteQuesta mattina presso la Casa del Cinema di Romaè stato presentato Una domenica notte, primo lungometraggio del giovane regista lucano Giuseppe Marco Albano che ha già avuto modo di farsi notare grazie ai cortometraggi Il cappellino e Stand by me vincitore del Nastro d’Argneto nel 2012.

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Presenti in sala anche il protagonista Antonio Andrisani che firma il soggetto e la sceneggiatura e che ha già collaborato con il regista nei suoi precedenti lavori, Ernesto Mahiuex  (L’imbalsamatore, Fortapàsc, Nuovomondo), Francesca Faiella (Mai dire martedì in tv), Claudia Zanella (Pazze di me, Amore che vieni, Amore che vai) e i produttori Paolo Leone e Angelo Viaggiano della Camarda Film.

Il film, che racconta la storia di Antonio Colucci, regista deciso a realizzare un film horror per il quale deve scontrarsi con tutta una serie di luoghi (anche mentali) e personaggi della provincia lucana, è stato realizzato e già presentato due anni fa, e oggi viene distribuito da Distribuzione Indipendente.

 

 

Com'è stato lavorare con un regista così giovane?

Antonio Andrisani: Ci conoscevamo già da tempo, eravamo già in sintonia: abbiamo realizzato insieme Stand by me e tutto quello che è venuto prima anche se naturalmente la prova del lungometraggio è differente.

Ernesto Mahiuex: Sono stato abbordato su facebook dal giovane regista, mi ha detto dei premi che ha vinto e ho pensato che ha coraggio. Io devo tutto ai giovani, Matteo Garrone era un giovane sconosciuto quando ha girato, i giovani hanno qualcosa di innovativo. Anche se ero impegnato in quel periodo sono riuscito a incastrarlo. Lui aveva le idee chiare e di solito i giovani non ce l’hanno, sapeva bene tutto.

Francesca Faiella: Sono molto contenta, sono stata contattata dal regista, ho trovato la sceneggiatura interessante, è una satira del nostro paese di oggi. E’ stato bello scoprire la Basilicata, bellissima regione e contesto di questa parte di Italia.

Claudia Zanella: Io l'avevo conosciuto a Capri perchè presentavo un festival di cortometraggi in cui lui aveva vinto, occasione in cui gli ho detto che mi sarebbe piaciuto lavorare con lui e così è stato.

 

 

Una domenica notteQuanto è autobiografica questa storia?

Giuseppe Marco Albano: La stesura originale è di Antonio, poi abbiamo modificando e cambiando alcune cose.

Antonio Andrisani: Non è un film autobiografico ma è sincero, tutti quelli che si cimentano con questo tipo di attività (fare cinema) riscontrano situazioni particolari. In più c'è la vita di provincia in cui siamo immersi e le difficoltà culturali. È un film sincero. In un momento in cui il nostro cinema è insincero, questo vale anche per Sorrentino, Garrone e quelli della commedia all'italiana.

 

 

Perché avete scelto di produrre questo giovane?

Paolo Leone: Io vengo da altre situazioni imprenditoriali ma il mio socio (Angelo Viggiano) mi ha proposto un corto. Un giorno ha detto che non era più un corto ma lungo. Non avevo esperienza, faccio attività di ingegneria. Abbiamo scommesso su di loro e ne è valsa la pena anche se il budget iniziale di quasi 100000 euro si è quintuplicato.

Antonio Andrisani: Il film avrebbe dovuto finire con un’invasione di zombi ma poi sono finiti i soldi.

Ernesto Mahiuex: Ci tengo a sottolineare che il pagamento è stato puntualissimo, questi produttori giovani sono anche persone per bene a differenza di tanti altri.

 

 

Perchè il regista che interpreti vuole fare un film horror?

Antonio Andrisani: E’ una  metafora della situazione di crisi in cui viviamo, gli uomini sono esseri piuttosto egoisti e mostruosi. Questo ci serviva per far comprendere che i mostri non sono quelli del film ma i vivi che circondano il protagonista che è un po' mostruoso anche lui.

 

 

Una domenica notteL’inquadratura finale è una firma, come ne Il cappellino, è un’inquadratura dall'alto.

Giuseppe Marco Albano: E una firma non voluta, il protagonista è un regista e come me ha lottato per realizzare un sogno, finalmente rivolge lo sguardo finale al pubblico, soddisfatto, fiero, nonostante tutte situazioni che abbiamo vissuto anche noi.

 

A cosa ti sei ispirato per le scene in bianco e nero dei provini?

Giuseppe Marco Albano: Naturalmente a Cinico tv. A Matera siamo quotidianamente vittime di questi personaggi, Antonio ne ha un allevamento, ti fermano e ti chiedono una parte. Molti sono reali, venivano sul set mentre giravamo.

 

 

Il film è stato girato in 5 settimane, c’è stato spazio per improvvisazione?

Francesca Faiella: Si, ed è stato questo il bello.

Ernesto Mahiuex: Ho improvvisato qualcosa, Giuseppe mi chiedeva di proporre spesso.

Claudia Zanella: Antonio è molto bravo, quindi per forza devi improvvisare sennò ti mangia. Lui è naturale sempre quindi devi improvvisare per essere naturale anche tu.

 

 

Il film è stato girato solo a Matera?

Giuseppe Marco Albano: No, è stato girato per tutta la Basilicata

Claudia Zanella: Matera è la città più bella del mondo, è stata una vera sorpresa.

 

 

 

 

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