12/7/2002 – La nuova legge sul cinema

anticipazioni della proposta di FI e AN: eliminate le commissioni, censura all'americana e tax shelter

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Le linee fondamentali della nuova proposta di legge sul cinema, appena presentata alla Camera dai responsabili spettacolo di Fi, Gabriella Carlucci, e An, Guglielmo Rositani, sono anticipate sul prossimo numero del Giornale dello Spettacolo.
Il principio su cui ruota la proposta è che “la mano pubblica interviene con 1 euro laddove la mano privata rischia 1 euro”. Ciò significa che l’intervento pubblico non supererà in ogni caso il 50% del costo di un film. Saranno altresì finanziate, sempre nella misura massima del 50%, 10 opere prime all’anno. La legge prevede, inoltre, che “la quota del Fondo Unico per lo Spettacolo destinata al cinema, non possa essere inferiore al 25% del totale”. Con la nuova normativa viene creato “l’Istituto per lo Sviluppo del Cinema, nuovo cuore e polmone del sistema, volano di nuove risorse economiche e finanziarie”. L’istituto, con un proprio direttore generale e un comitato di gestione di quindici membri, tutti in carica per un biennio e non rieleggibili, svolgerà le funzioni attualmente attribuite alle commissioni Cinema e Credito cinematografico.
In campo fiscale, introduzione di un tax shelter per le imprese anche non cinematografiche che potranno investire, nella produzione o distribuzione di film, fino al 30% degli utili dichiarati, detraendo l’investimento dal reddito imponibile. Le stesse agevolazioni sono estese agli esercenti che programmeranno almeno il 40% di film nazionali ed europei.
La pubblicità dei film in tv non concorre più alle percentuali di affollamento pubblicitario; le tecnologie innovative vengono considerate “strategiche” e sostenute; la censura viene riformata sul “modello americano” (film per tutti; con i genitori; vietato ai minori di 13 anni; minori di 17 anni accompagnati; vietato ai minori di 17 anni); la lotta alla pirateria audiovisiva viene affiancata da una campagna informativa pagata con l’1% del Fus.

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