15/10/2005 – Duemila artisti e operatori in piazza a Roma

Roberto Benigni: "ci rubano anche i sogni".

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Circa 2000 persone hanno partecipato ieri alla giornata nazionale di protesta del mondo dello spettacolo. In tutta Italia si sono fermate le attività produttive e si sono chiuse le sale di numerosissimi cinema e teatri, mentre a Roma si è svolta una manifestazione di protesta contro la Finanziaria, promossa da Agis, Anica, Anac, Doc.it, Cgil, Cisl e Uil spettacolo, sindacati attori, con l'adesione di Apt, Sindacato giornalisti cinematografici, Afic, Cemat e di molte altre rappresentanze e personaggi dello spettacolo.

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Numerose le presenze degli artisti, tra i quali Roberto Benigni, Michele Placido, Giancarlo Giannini, Sabina e Corrado Guzzanti, Gigi Proietti, Mariangela Melato, Nanni Moretti, Fiorella Mannoia, Christian De Sica, Renato Carpentieri, Stefania Sandrelli, Gabriele Lavia, Giulio Bosetti, Alessandro Baricco, Elisabetta Pozzi, Pietro Garinei, Mario Monicelli, Ettore Scola, Anna Galliena, Rocco Papaleo, Sillvio Orlando, Ugo Gregoretti, Nino Russo, Monica Guerritore, Serena Dandini, Carla Fracci, Cristina Comencini, Michele Campanella, Tullio Solenghi, Massimo De Francovich, Enrico Lo Verso, Giulio Scarpati, Pamela Villoresi, Luigi Magni, Paolo e Vittorio Taviani, Maurizio Micheli, Sandra Collodel, Enzo De Caro, Alessandro Haber, Marina Bonfigli, Paola Quattrini, Furio Scarpelli, Piero Maccarinelli, Maurizio Aiello, Marisa Solinas, Edoardo Vianello, Piero De Bernardi. In piazza anche gli artisti della Scuola dei Burattini di Cervia che hanno animato alcune delle principali maschere italiane.  


Alla manifestazione nazionale sono intervenuti per la Cgil e la Cisl i segretari generali, Guglielmo Epifani e Savino Pezzotta, per la Uil il segretario confederale per la Comunicazione, Paolo Pirani, per l'Agis e l'Anica i presidenti, Alberto Francesconi e Gianni Massaro, per gli autori, Francesco Maselli e  Carlo Lizzani, per i documentaristi italiani, Sandro Signetto, per il sindacato attori, Massimo Ghini e per i produttori cinematografici, Aurelio De Laurentiis. Tra gli interventi, coordinati dal giornalista Corrado Augias, molto applaudito quello di Roberto Benigni che ha denunciato "ci rubano anche i sogni".


Dopo la manifestazione al Capranica, un corteo di artisti e lavoratori si è spostato prima sotto Montecitorio e poi a Palazzo Chigi dove ha rumorosamente manifestato il proprio dissenso contro le politiche culturali del governo.


La prima, grande mobilitazione unitaria dello spettacolo italiano è stata convocata per fronteggiare i pesanti tagli previsti dalla Finanziaria, che ridurrebbero pesantemente l'intervento pubblico verso il settore, mettendo a rischio 5 mila aziende e 60 mila posti di lavoro. In particolare, il solo Fus (Fondo unico dello spettacolo) scenderebbe nel 2006 dai già largamente insufficienti 464.589.660 euro del 2005 a  300 milioni, con un taglio di 164.589.660 euro. A ciò vanno aggiunti i minori trasferimenti agli enti locali, le drastiche riduzioni dei fondi Lotto destinati allo spettacolo e le ulteriori decurtazioni previste per l'anno prossimo dalla  legge 156/2005 "Disposizioni urgenti in materia di entrate fiscali". Rispetto allo stanziamento del 2003, quando il Fus ammontava a  506 milioni di euro, la perdita stimata è di almeno il 46%.


Sul piano normativo, inoltre, la situazione attuale è di totale incertezza per il recente affossamento alla Camera del cosiddetto decreto "Salvacinema", che in realtà riguarda tutto lo spettacolo. Le speranze sono ora riposte in un disegno di legge urgente avviato in sede deliberante, con voto unanime di tutti i capigruppo di maggioranza e opposizione, dalla commissione Cultura del Senato. In assenza di queste norme, l'intera attività dello spettacolo sarà paralizzata dal blocco delle commissioni ministeriali con conseguente impossibilità di trasferire al settore gli stessi stanziamenti pubblici già approvati.

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