Da martedì 23 aprile, presso il Palazzo delle Esposizioni a Roma, sarà possibile ripercorrere la storia di quarant’anni di videogiochi attraverso filmati, disegni preparatori, sceneggiature e story-board di oltre 300 videogame dal 1961 ad oggi. Questa mostra, la prima in Europa per dimensioni, da all’Italia il primato strano del paese maggiormente arretrato sia per infrastrutture (basti pensare alla velocità ed ai costi della rete) sia per cultura accademica, ma con insospettabili fughe in avanti in cui l’attenzione per i cosiddetti new media – di cui i videogiochi sono parte importante e sicuramente imprescindibile – crea manifestazioni / dibattiti / pubblicazioni a livello approfondito ed assolutamente interessante. In questo caso il videogioco viene appropriatamente accostato concettualmente ad un’altra forma estetica come il cinema (non a caso si parla di sceneggiature e story-board) con cui i rapporti non sono ormai più solo sotterranei e prevalentemente economici (lo sfruttamento di brand popolari nell’uno o nell’altro senso) ma tout-court artistici. Questa mostra, sinteticamente chiamata PLAY, è a cura di Jaime D’Alessandro (collaboratore di Repubblica, Diario e Carnet oltre che direttore artistico della sezione videogame del CWT Festival presso la Triennale di Milano) e Maria Grazia Tolomeo (curatore della sezione di Arte contemporanea del Palazzo delle Esposizioni). La mostra rimarrà allestita fino al 10 luglio e la si potrà visitare tutti i giorni tranne il martedì dalle ore 10 alle 21.

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