21/3/2003 – Cinema d'animazione dall'Africa a Milano

Al "Festival del Cinema Africano", dal 24 al 30 marzo.
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Dopo aver illustrato, nelle passate edizioni, film intorno a temi come la condizione della donna, il rapporto col cinema coloniale, la commedia e la letteratura orale, l'esplorazione della cinematografia del continente nero si sviluppa quest'anno con l'inedito viaggio nei film d'animazione al 13° Festival del Cinema Africano di Milano che si inaugura lunedì 24 marzo.
Sarà possibile dunque vedere opere irreperibili come quelle dei fratelli Frenkel, che negli anni '30 in Egitto re-inventarono l'apparecchio per i disegni animati, il lavori del sudafricano William Kentridge e quelli di Moustapha Alassane che sarà presente anche alla Tavola Rotonda del 27 marzo allo Spazio Oberdan.
Le dive black di Johannesburg sono, invece le protagoniste di uno spazio dedicato al cinema sudafricano degli anni '50 che con African Jim (Eric Rutherford '49) – primo film di fiction girato in un'autentica township –  inaugura un filone che lanciò musicisti e cantanti come Miriam Makeba, Dolly Rathebe, Sam Maile, The African Inkspots e The Jazz Maniacs (alcuni dei quali si esibiranno durante il festival)  e che venne poi adombrato dall'avvento dell'apartheid. Tra gli eventi di questa sezione è prevista anche la proiezione di un rarissimo film etnologico, Siliva Zulu di Giuseppe Gatti, girato nel 1927 durante una spedizione antropologica a Zululandia.
La novità inserita dall'anno scorso per quanto riguarda il concorso è nella presenza di cortometraggi in supporti alternativi alla pellicola mentre sempre maggior interesse per comprendere le nuove tendenze del cinema africano assume la sezione dedicata a la produzione video non-fiction.
Tre giurie internazionali assegneranno i premi ufficiali e, nell'ambito dello Spazio Scuola, 15 studenti premieranno il miglior cortometraggio.
Fuori concorso sono poi le sezioni dedicate ai registi africani conosciuti e ai film sull'Africa di autori non africani, oltre alla "Finestra sul mondo" che getta uno sguardo sul cinema "meticcio" e "nomade" tra cui: Jenine… Jenine, di Mohammad Bakri, sull'invasione israeliana nel campo palestinese di Jenin; Our times dell'iraniana Rakhshan Bani-Etemad; Le rêve plus fort que la mort, il ritorno di Jean Rouch in Niger e Memories of the old man's son del panamense Enrique Castro Rios.
Dal 2 al 9 aprile, poi, il festival avrà un seguito nella capitale per l'Africa Festival Roma.
Per ulteriori informazioni
http://www.festivalcinemaafricano.org/index.php 

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