22 CinemAmbiente a Torino

Presso il Cinema Massimo di Torino (ma non solo lì) da venerdì 31 maggio a mercoledì 5 giugno 2019, la manifestazione con un occhio sulla Green Generation

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«In questo anno particolare, la 22a edizione di CinemAmbiente non poteva non risentire dell’onda della protesta che i giovani stanno attuando in tutto il mondo». Così esordisce Gaetano Capizzi, direttore artistico del festival torinese dedicato al cinema ambientalista, nell’introdurre il programma della manifestazione che si terrà presso il Cinema Massimo di Torino (ma non solo lì) da venerdì 31 maggio a mercoledì 5 giugno 2019.
Il Festival si apre perciò alla Green Generation, accoglie l’ormai iconica immagine di cappello e treccia alla Greta Thunberg nelle grafiche della campagna marketing e amplia le attività rivolte ai giovani con un secondo appuntamento denominato CinemAmbiente Junior. Già a partire da 1 aprile scorso fino alla fine del doppio evento, infatti, più di 6000 ragazzi delle scuole secondarie di I e II grado hanno affollato e ancora affollano le sale del cinema Massimo in orario mattutino per guardare pellicole estremamente pertinenti come L’incredibile volo (1996) di Carroll Ballard, Wall-E (2008) della Disney-Pixar e Il sale della Terra (2014) di Wim Wenders.

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Quattro le sezioni competitive per un totale di circa 50 film, compresi i cortometraggi. Inoltre, un focus intitolato Panorama e diviso in due parti (Inventing Tomorrow e Testimonianze), costituito col duplice scopo di mantenere salda l’attività di denuncia del festival affiancandola però a una urgenza di spirito propositivo. Fra i documentari internazionali in gara spiccano Anthropocene: the Human Epoch di Jennifer Baichwal, Nicholas De Pencier ed Edward Burtynsky, parte conclusiva di una trilogia dedicata all’impatto delle attività umane sul pianeta che ha già fatto parlare di sé al Sundance Festival e alla Berlinale, l’austriaco Earth di Nikolas Geyrhalter, anch’esso mirato a mostrare alcuni luoghi che gli uomini hanno trasformato su larga scala e il tedesco System Error di Florian Opitz, il quale riflette invece sull’ossessione della crescita economica e compie un viaggio alla ricerca delle contraddizioni insite nel sistema-Capitale. Imperdibile sembra invece Youth Unstoppable di Slater Jewell-Kemker, giovanissima canadese che dall’età di quindici anni ha preso in mano una macchina fotografica e ha seguito i summit internazionali sull’ambiente finché questo reportage esplorativo non si è trasformato in un documentario intimista e al tempo stesso militante, facendosi testimonianza diretta della crescita di un movimento senza precedenti. Sono poi Eventi speciali le proiezioni di Aquarela di Victor Kossakovsky, già presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, The Cove di Louie Psihoyos, che verrà proiettato all’aperto presso L’imbarchino, noto locale sul Po recentemente riaperto, all’interno di un progetto di riappropriazione del Parco del Valentino da parte della vita culturale torinese, Libellula gentile di Francesco Ferri e The Human Element di Matthew Testa, lavori che ci permettono di avvicinare due figure di enorme interesse come il poeta ticinese Fabio Pusterla e l’attivista-fotografo James Balog, entrambi ospiti del festival.

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