23/9/2005 – Tutti contro tutti per un posto all'Oscar

Una contestata commissione di produttori designerà il film italiano da sottoporre all'Academy

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Cambiano le regole in corsa anche nel settore-cinema. Su improvvisa decisione dell'Anica, d'accordo con Api e Unpf, quest'anno non saranno infatti più gli oltre mille giurati dell'Ente David di Donatello a scegliere la pellicola da inviare all'Academy, bensì una commissione ristretta di 15 esperti, scelti tra le diverse categorie di professionisti, principalemente produttori. Tutto ciò a pochi giorni dall'assegnazione del film che rappresenterà l'Italia agli Oscar. L'annuncio ufficiale del titolo è infatti atteso per il prossimo 3 ottobre.
Una decisione che ha scatenato veementi polemiche, soprattutto fra autori e registi, che vedono ridurre fortemente il loro potere decisionale. La commissione è infatti composta da ben 10 produttori: per Unpf Pio Angeletti, Tilde Corsi, Aurelio De Laurentiis e Riccardo Tozzi, per Api Domenico Procacci, Roberto Cicutto, Angelo Barbagallo, Lionello Cerri, Sandro Silvestri e Andrea Occhipinti. Sono poi nella commissione la sales agent Paola Corvino, il critico cinematografico Fabio Ferzetti, lo sceneggiatore Vincenzo Cerami, lo scenografo Dante Ferretti e il regista Bernardo Bertolucci.
Durissimo il commento del regista Roberto Faenza, che proprio in questi giorni ha portato nelle sale il suo ultimo lavoro, I giorni dell'abbandono, titolo papabile alle selezioni dell'Academy: "La designazione dei film italiani all'Oscar viene decisa in modo non trasparente. Una modalità su cui spero indaghi la Guardia di Finanza, proprio come sui concorsi universitari. Il marcio deve venire a galla". Secondo il regista e autore Alessandro D'Alatri :"Comitati e commissioni non servono a niente; anche se cambiano i nomi, l'effetto sarà sempre lo stesso. I film italiani che in passato hanno vinto l'Oscar sono quelli che erano già stati acquistati dagli americani, come Nuovo Cinema Paradiso, Mediterraneo o La vita è bella, tutti targati Miramax, e quindi c'era qualcuno negli Stati Uniti che lavorava affinché quei film arrivassero agli Oscar". Di parere opposto il regista del campione d'incassi Manuale d'amore Giovanni Veronesi: "Penso sia giusto che il candidato italiano all'Oscar sia scelto da chi il cinema lo fa e i produttori  sono quelli che conoscono meglio il nostro cinema. Mi sembra una commissione competente, ma in fondo non credo che le cose cambieranno molto, in fondo erano gli stessi a comandare anche prima".
Su un solo aspetto sono tutti concordi, e cioè che ad essere selezionato quest'anno per gli Oscar sarà il film di Cristina Comencini La bestia nel cuore . (e.b.)

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