26/2/2007 – Dalla manipolazione mediatica alla violazione del diritto internazionale

A Roma una conferenza dedicata ai cinque cubani sequestrati dagli Stati Uniti

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Oggi, alle 16 presso l'Associazione della Stampa Estera a Roma (via dell'Umiltà 83), avrà luogo una conferenza dedicata alla storia di illegalità e di ingiustizia della prigionia e segregazione di cinque uomini cubani sequestrati negli Stati Uniti.
Gerardo Hernandez Nordelo, Ramon Labanino Salazar, Antonio Guerrero Rodriguez, Fernando Gonzalez Llort, René Gonzlez Sehwerert sono cinque giovani cubani arrestati in Florida nel settembre del 1998. Accusati dall'FBI di essere agenti stranieri, di cospirazione, di aver presentato documentazione falsa e, accusa più grave di tutte, di aver contribuito all'abbattimento di due aerei dell'organizzazione terrorista composta da presunti dissidenti cubani "Hermanos al Rescate" che il 24 febbraio del 1996 avevano violato lo spazio aereo cubano.
Nessuna prova concreta è stata presentata in giudizio – giudizio consumato a Miami dove più sono attivi i cosiddetti gruppi di "dissidenti" cubani, nella maggior parte dei casi gruppi dediti ad attività terroristiche contro la Repubblica di Cuba, finanziate ed appoggiate dalla CIA – e agli avvocati difensori è stato impedito di visionare la documentazione processuale; i cinque sono stati tenuti in regime di isolamento in carceri di massima sicurezza per mesi e mesi, infine condannati nel 2001, durante quattro giorni di "dibattimento", a pene che vanno dai 15 anni di René Gonzalez ai due ergastoli più 15 anni di Gerardo Hernandez.
I 5 cubani, ai quali viene impedito, in violazione ai più elementari diritti dell'uomo, di vedere le proprie famiglie dal momento dell'arresto, pronunciarono durante il giudizio di fronte alla Corte di Miami importanti discorsi a propria difesa condannando ogni tipo di terrorismo, in particolare quello che da Miami si indirizza contro Cuba e contro la rivoluzione cubana, denunciando il potente impegno della mafia anticubana, asserendo di aver agito solo nella ricerca di informazioni sulla possibilità di attacchi terroristici e criminali contro il proprio Paese.
In tutto il mondo, da anni, cresce la mobilitazione per la revisione del processo contro i 5 e per la loro liberazione: dagli intellettuali e dai democratici americani fino alla Russia, a Panama, al Venezuela, all'Italia, alla Spagna, si moltiplicano i comitati e le manifestazioni perché sia rivisto questo processo-farsa.
Nonostante tante palesi ingiustizie e iniquità, la stampa internazionale non parla, o parla troppo poco, dei cinque cubani che rappresentano, con la loro detenzione arbitraria, uno dei maggiori scandali politici e giudiziari del secolo. Come è possibile che nel momento della "lotta globale contro il terrorismo" cinque giovani cubani che hanno rischiato la vita per impedire atti terroristici contro il proprio paese siano stati arrestati, maltrattati e condannati all'ergastolo senza che le multinazionali dell'informazione raccontassero questa storia?

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