In Cina ci si preoccupa di non far circolarle idee, in Italia è da sempre soltanto uno il tema scottante: il sesso. Mentre passano inosservate all'occhio della commissione censura centinaia di scene di violenza gratuita ed efferata, un campanello d'allarme suona sempre per le scene di sesso più o meno esplicito. Nel caso del film Il tempo che resta di François Ozon, con Jeanne Moreau e Valeria Bruni Tedeschi, in uscita nelle sale, è stata una scena di sesso tra due uomini, in penombra e che si intuisce appena, secondo il distributore Vieri Razzini della Teodora Film, che ha fatto scattare in Italia un divieto per i minori di 18 anni, mentre in Francia è uscito senza alcun divieto. Secondo Razzini questa è una consuetudine che riguarda soprattutto piccoli film d'autore, mentre sui film di grande importanza commerciale le maglie del setaccio sono più larghe, e fa l'esempio de La passione di Cristo di Gibson, uscito senza divieto alcuno soltanto in Italia.

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