Quale futuro per l'Ordine dei giornalisti? In merito al tema, da anni soggetto a forti polemiche oltre che ad un referendum abrogativo saltato per l'astensione, si è svolto a Roma nella sede della Fnsi un incontro organizzato da "Autonomia e solidarietà". Il primo ad intervenire è stato l'on. Daniele Capezzone della Rosa nel Pugno, che ha di recente presentato un disegno di legge che prevede l'abolizione dell'Ordine e l'istituzione di una "carta professionale" da assegnare a chi, di fatto, svolge attività giornalistica. "Perché l'Italia è l'unico Paese ad avere un'Ordine?" ha chiesto provocatoriamente il deputato aprendo un'acceso dibattito. Sulla linea riformista si è mostrato anche Paolo Serventi Longhi, segretario della Fnsi: "Da 15 anni diciamo che la legge istitutiva dell'Ordine non sta in piedi". Longhi ha individuato tra i problemi atavici la lentezza dei provvedimenti disciplinari e la difficoltà di accesso alla professione scongiurando però allo stesso tempo l'istituzione di autorità, dall'indipendenza spesso solo presunta, nominate dal Parlamento. Il presidente della Federazione nazionale della Stampa, Franco Siddi, ha invece difeso il ruolo dell'Ordine per la garanzia di autonomia, di un accesso qualificato e della segretezza delle fonti.  Ha poi proposto l'isituzione di un Giurì che possa fornire risposte rapide e certe ai ricorsi dei cittadini. Infine Vittorio Roidi, segretario del Consiglio nazionale dell'Ordine, ha benedetto la discussione "anche se", ha detto, "bisogna capire quali sono gli obiettivi e con che cosa si vuol sostituire l'esistente". Un esistente, pare a molti, molto duro a morire. O cambiare.

--------------------------------------------------------------
OPEN DAY SCUOLA SENTIERI SELVAGGI, IN PRESENZA/ONLINE IL 7 GIUGNO!

--------------------------------------------------------------

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------