3/3/2006 – Li vedremo mai in sala?

Candidati all'Oscar, ma invisibili su grande schermo. In Italia.

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Tra i film candidati agli Oscar, che saranno consegnati domenica 5 marzo a Los Angeles, ce ne sono alcuni che in Italia non usciranno mai in sala o comunque con molto ritardo rispetto all'Europa. E' il caso di "Junebug", "Hustle & Flow" e "The squid and the whale", candidati rispettivamente per la miglior attrice non protagonista (Amy Adams), miglior attore protagonista (Terrence Howard) e migliore sceneggiatura originale (Noah Baumbach). Questi tre film – scrive il Giornale dello Spettacolo – in Italia non hanno ancora un distributore mentre negli Stati Uniti sono già usciti in Dvd e arriveranno nelle sale degli altri paesi europei entro la fine di aprile.

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A parte i candidati all'Oscar, ci sono poi i film che sul mercato italiano escono direttamente in homevideo: ne sono un esempio Ghosts of the abyss, docu-film di James Cameron dedicato al Titanic e Pelé forever, documentario presentato a Cannes.


Ma l'elenco dei film "perduti" per i cinema italiani, e potenzialmente interessanti, è ancora lungo: è il caso del vincitore del Festival di Taormina, Guy X, commedia con Jason Biggs, Jeremy Northam e Natascha McElhone, del tutto ignorato in Italia, nonostante il risultato inglese positivo, peraltro ottenuto anche da On a clear day con Peter Mullan e Brenda Blethyn, prodotto da Mel Gibson e presentato al Sundance Festival più di un anno fa; Stoned, biografia del musicista Brian Jones; Romeo and Giulietta got married, commedia di Bruno Barreto; Looking for comedy in the muslim world (in cui Albert Brooks esplora il mondo della commedia nei paesi islamici); Heart of Gold, il documentario dedicato da Jonathan Demme al rocker Neil Young; Revolver del marito di Madonna, Guy Ritchie; Tristram Shandy: a cock and bull story diretto dal vincitore del premio alla regia a Berlino, Michael Winterbottom, e candidato anche al Bafta; Festival, diretto dall'inglese Annie Griffin, candidato anche questo a innumerevoli premi.


"Questo elenco – continua il Giornale dello Spettacolo – è la prova che il problema della forbice, tra le uscite internazionali e quelle italiane, sta diventando sempre più serio. Soprattutto la diffusione in Dvd e la facile acquisizione di un film tramite Internet, hanno reso impossibile la distribuzione nelle sale italiane di alcuni film potenzialmente validi. Ciò ha ridotto la diversificazione dell'offerta in sala. Caratteristica, questa, che al mercato italiano sembra sempre più mancare, con le major che, da un lato, insistono con i loro pacchetti preconfezionati e gli indipendenti che, a parte una serie di colpi interessanti, spesso non possono permettersi di rischiare su titoli che non conoscono o che non hanno ottenuto risultati più che eccellenti altrove. Metodi del tutto empirici che, a causa di un cinema sempre più costoso e di un mercato più povero, non tengono conto della necessità di rischiare, puntando a distribuire film differenti in termini numerici e di genere, per rendere l'offerta delle sale diversa da quella del mercato homevideo".


 

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