Gli schermi d'essai operanti in Italia sono 806, di cui 451 operanti nei centri con oltre 40 mila abitanti e 355 in località più piccole. 181 sono schermi della comunità ecclesiale e 31 le arene. Sono questi i numeri, aggiornati al 2005, resi noti nel corso del convegno "Cinema d'essai e politiche territoriali – quale sostegno alla cultura cinematografica dalle Regioni e dagli Enti locali" svoltosi pochi giorni fa a Roma, alla Casa del Cinema. All'appuntamento promosso, dalla Fice, federazione italiana cinema d'essai, con il sostegno della direzione generale Cinema del ministero per le Attività Culturali, sono intervenuti operatori del settore e rappresentanti delle regioni e degli enti locali, che hanno manifestato piena disponibilità a studiare, insieme alla Fice, iniziative di promozione e di sostegno al cinema di qualità. L'offerta è stata accolta molto favorevolmente da Domenico Dinoia, presidente della Fice, che nel suo intervento ha sottolineato l'importanza, per il cinema d'essai, del rapporto con gli enti locali: "spesso le nostre sale si trovano nei centri storici e fanno parte della storia sociale e culturale delle città e quindi il legame con l'istituzione locale è molto forte". Per Dinoia "la sala rimane, ad oggi, l'elemento principale per la diffusione della cultura cinematografica e per il successo del film. L'esercizio dovrebbe essere inoltre una delle parti, insieme alla produzione e alla distribuzione, chiamata dalle istituzioni a confrontarsi sulla futura legge di sistema per il cinema, di cui tanto si parla".

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A sua volta, Patrizia Ghedini, dirigente della regione Emilia Romagna, ha auspicato un coinvolgimento anche delle regioni e degli enti locali nella stesura della legge: "mi auguro che tutti possano ragionare non solo rispetto alle proprie esigenze, ma in una visione complessiva di sistema cinematografico". Tra le iniziative portate avanti per il sostegno al cinema di qualità, Giulia Rodano, assessore alla Cultura della regione Lazio, ha evidenziato il contributo per la realizzazione delle copie dei film: "è un sostegno che va a quelle sale d'essai che pur volendo proiettare cinema di qualità, spesso non riescono ad ottenere i film". Sull'apertura di nuove sale, Rodano ha detto che il Lazio "sta lavorando ad un regolamento equilibrato, che però non blocchi il mercato". Maria Teresa De Gregorio, dirigente della regione Veneto, ha sottolineato le diverse iniziative a sostegno al cinema di qualità, tra cui l'attività della Mediateca regionale e il progetto che prevede la proiezione, nelle 60 sale Fice sul territorio, dei filmati che arrivano dai video festival regionali. Patrizia Turini, dirigente della Toscana, ha ricordato che la sua regione investe 15 milioni di euro per cultura e spettacolo e che, in particolare per il cinema, è impegnata su 23 progetti: "uno di questi è "Andiamo al cinema" che coinvolge le sale d'essai toscane e 70 mila studenti". Anche Mario Lorini, esercente toscano e vicepresidente vicario della Fice, ha insistito sull'importanza della formazione del pubblico: "se non si insegna ai giovani ad apprezzare i film e a vederli in sala, non c'è futuro per il cinema". Luigi Grispello, vicepresidente della Fice, ha invece denunciato il problema della chiusura delle sale nei centri storici e ha auspicato "uno sforzo congiunto degli imprenditori, dello Stato e degli enti locali per far sì che le sale non scompaiano dalle città".

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