Si accende la discussione sui premi di qualità, dopo le recenti decisioni della commissione cinema. "Le commissioni si riuniscono ed esprimono dei giudizi, ed è inevitabile che le decisioni adottate non siano del tutto condivise". Ma il premio di qualità "appare quasi pleonastico" e "si dovrebbe abolire". Così la pensa Gaetano Blandini, direttore generale Cinema del ministero per le Attività Culturali, che, sul Giornale dello Spettacolo, risponde alle critiche di alcuni dei produttori esclusi dai premi 2004, assegnati nei giorni scorsi.

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"Siamo sorpresi e dispiaciuti – dice Mario Gianani produttore del film di Saverio Costanzo, Private – ed abbiamo chiesto di poter visionare i verbali della riunione in cui sono stati assegnati i premi, per comprendere le ragioni delle scelte e verificare se esistono gli estremi per un ricorso". Anche Nicola Giuliano, produttore di un altro film escluso, Le conseguenze dell'amore di Paolo Sorrentino, ha annunciato l'intenzione di contestare il verdetto: "il film ha vinto il David di Donatello, è stato il film italiano che ha fatto segnare il miglior incasso all'estero ed è il più invitato nei festival internazionali: l'esclusione dai premi di qualità ci appare del tutto incomprensibile. Avrei capito se la giuria avesse deciso di privilegiare solo i film poveri e "invisibili", ma il criterio ibrido adottato, film sfortunati e campioni di incassi, sfugge a qualsiasi logica". A entrambi risponde uno dei commissari, Luciana Castellina, sostenendo che sui quei due film "non è stata raggiunta l'unanimità".

Intanto, Gaetano Blandini, che è anche il presidente della commissione che sceglie i film da premiare, annuncia che sono state individuate le risorse per poter assegnare i premi 2005, "che sembravano destinati ad essere cancellati, in conseguenza dei tagli operati sul Fus". Tuttavia "questo riconoscimento, che di fatto sottrae risorse alla produzione, si dovrebbe abolire. Spesso vengono premiati film che non ne hanno bisogno, perché si sono già imposti sul mercato oppure, nel caso di film commercialmente sfortunati, il premio appare poco più che un'elemosina. Lo Stato già sostiene i film in partenza e restituisce risorse attraverso il contributo relativo alla percentuale sugli incassi. Il premio di qualità appare quasi pleonastico".

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Sono 14 i film premiati per il 2004: Agata e la tempesta di Silvio Soldini, Alla luce del sole di Roberto Faenza, Certi bambini di Andrea e Antonio Frazzi, Le chiavi di casa di Gianni Amelio, Dopo mezzanotte di Davide Ferrario, Fame chimica di Antonio Boccola e Paolo Vari, Il giorno del falco di Rodolfo Bisatti, Mitraglia e il Verme di Daniele Segre, Non ti muovere di Sergio Castellitto, Primo amore di Matteo Garrone, Saimir di Francesco Munzi, Vento di terra di Vincenzo Marra, La vita che vorrei di Giuseppe Piccioni, Volevo solo dormirle addosso di Eugenio Cappuccio.

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