Verdone vince la causa per "Terra di Siena"

Non era stato pagato per l'edizione 2006

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Direttore di un festival, senza essere stato pagato. Sembra quasi la scena di un suo film: Carlo Verdone era stato chiamato a dirigere il festival cinematografico “Terra di Siena”. Lo ha fatto, con successo e mezzo cinema italiano è accorso: la famiglia Tognazzi, Laura Morante, Silvio Orlando, Lucia Bosè, Giovanna Mezzogiorno, Rubini, Veronesi, Paola Cortellesi, Claudia Gerini, Fabio Volo e tanti altri. Ma alla fine dell’ultima edizione da lui diretta, quella del 2006, non viene pagato. La promotrice della rassegna, Maria Pia Corbelli, gli dice di rivolgersi agli enti pubblici. Lei soldi da dargli non ne ha. Ci pensino loro, semmai… 
Se l’avesse scritto in un suo film, ci metteremmo a ridere, pensando a Verdone a spasso per le anticamere di uffici comunali, rimbalzando da una segreteria all’altra, con gli occhi al cielo “alla Verdone”. Ma il fatto è che è tutto vero. Ne è nato un contenzioso legale. E ora, una sentenza del tribunale di Siena dà ragione all’attore e regista romano. Nella sentenza, depositata in cancelleria il 20 gennaio, e firmata dal magistrato, il giudice Ugo Bellini,  si legge: “La domanda di Verdone è fondata e va accolta. Accertato il mancato pagamento di euro 50.000 dovuto all’attore per l’attività di direttore artistico della decima edizione del Terra di Siena film festival, il tribunale civile di Siena condanna l’associazione ‘Il viaggio di Ulisse’ ed in solido il suo presidente Corbelli Maria Pia al pagamento di 50.000 euro, più interessi e spese legali, a favore di Verdone Carlo”. 
L’avvocato di Verdone, Felice d’Alfonso del Sordo, che ha assistito l’attore insieme all’avvocato Lorenzini, dichiara: “La sentenza è giusta. Ci sono stati gravi inadempimenti da parte di Maria Pia Corbelli, che non ha versato a Verdone quanto pattuito e dovutogli. Il giudice istruttore ha accertato che gli enti pubblici non erano obbligati con Verdone, come l’organizzatrice pretendeva”. 
E Verdone? L’attore e regista, in questi giorni sugli schermi con “Io, loro e Lara”, dice: “Mi ritengo soddisfatto della sentenza, perché chiarisce una volta per tutte la mia misteriosa scomparsa dal festival cinematografico Terra di Siena. E’ triste, dopo edizioni create e condotte con passione, esplorando cinematografie, organizzando dibattiti, lavorando entusiasta con Mario Sesti e Giovanni Bogani, non aver potuto proseguire questa bella avventura, nella quale è transitato mezzo cinema italiano. Rimane dentro di me una grande amarezza, visto il legame fortissimo con la città di Siena, città natale di mio padre. Non è una questione esclusivamente economica, ma una questione di rispetto, per chi ha amato Siena e la memoria del cinema”. 
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