Arcipelago 2.0 – Focus Polonia


L’intensa rassegna polacca offre un vasto panorama che spazia da opere classiche di rinomati maestri del cinema nazionale a eredi della nuova generazione, dove all’allineamento ad uno stile tradizionale si lega una felice sperimentazione tecnica e narrativa. La presentazione ufficiale è offerta dai maestri Gli?sky eZanussi, ospiti alla cerimonia inaugurale. Emergono nomi di fama internazionale come Polanski, Kieslowski,SkolimowskiWajda e Rybczynski, autori formatisi tra gli anni Cinquanta e Sessanta in quella stessa scuola volta ora a preparare i loro discendenti

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In un panorama desolante che annuncia la demolizione disarmante delle iniziative culturali, si è tenuta la Ventesima edizione di Arcipelago, rinomato Festival Internazionale di Cortometraggi e Nuove Immagini, che ha animato la cultura capitolina dal 15 al 17 giugno alla Casa del Cinema e dal 18 al 22 alla Multisala Intrastevere. Dedicato a Corso Salani e finanziato da un unico ente straniero, il Polish Film Institute, il Festival rischia la chiusura nonostante il pronto sostegno annunciato all’inaugurazione da Fabiana Santini, Assessore alla Cultura della Regione. Nella Sezione Verifiche – Focus Polonia i riflettori son stati puntati sulla cultura polacca.

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L’intensa rassegna polacca offre un vasto panorama che spazia da opere classiche di rinomati maestri del cinema nazionale a eredi della nuova generazione, dove all’allineamento ad uno stile tradizionale si lega una felice sperimentazione tecnica e narrativa, un mix che risponde all’emblema stesso della Scuola Nazionale Polacca di Cinema, Tv e Teatro di ?òd?. La presentazione ufficiale è offerta dai maestri Gli?sky e Zanussi, ospiti alla cerimonia inaugurale. Emergono nomi di fama internazionale come Polanski, Kieslowski, Skolimowski, Wajda e Rybczynski, autori formatisi tra gli anni Cinquanta e Sessanta in quella stessa scuola volta ora a preparare i loro discendenti. Il b/n di molte opere tarde si declina in una gamma di sfumature chiaroscurali che tradiscono la voluta impressione realistica, implicito richiamo alla vicina Nouvelle Vague. I toni grotteschi, sintomi di una vena polanskiana già matura, si coniugano con un intenso sentimentalismo capace di tracciare un chiaro profilo di un popolo legato alle proprie origini e alla propria cultura. L’utilizzo della camera a mano dei primi lavori dei maestri si sposa con arditi movimenti registici di autori contemporanei, da cui emerge una padronanza stilistica degna di nota. Dalla tensione drammatica si passa allo humor frizzante di lavori che si allontanano dai toni documentaristici o di restituzione del reale per sconfinare nel territorio del fantastico, del sogno, dell’avventura, fino ad abbracciare tematiche di genere. La qualità tecnica si unisce a strutture narrative complesse in grado di coinvolgere profondamente. Una selezione di film classici affianca titoli innovativi e originali, dove l’autolimitazione ha la stessa forza espressiva di un verso haiku.

Podrò?, del regista Glazer, illustra le problematiche di una famiglia ridotta quasi al lastrico.
Moja biedna g?owa,opera di Panek, è un ritratto sociologico sulle difficoltà di reagire a una terribile tragedia.
Twist and blood, di Czekaj, denuncia i disagi in cui può incorrere un ragazzino, vittima di coetanei e di un rapporto malato col cibo.
Dom ?mierci, diretto da Matej Bobrik, è la testimonianza di come anche in una casa di riposo vigano serenità e orgoglio. Si continua a mantenere salde le proprie abitudini con grande dignità, nonostante la vecchiaia inesorabile.
Gdyby ryby mia?y g?os. Jurkiewicz rappresenta i vani tentativi di una madre che cerca disperatamente di sistemare la vita dell’unico figlio, un trentenne che ancora insegue leggende e miti tanto da restarne intrappolato.
Mòj brat è un divertente corto di Wagner su due fratelli alle prese coi propri giochi.
Luksus, di Sztandera, insegue l’intrecciarsi delle vite di due giovani ragazzi lungo i marciapiedi di una lugubre metropoli che riserva brutte prospettive.
In Szelest Korusiewicz declina attraverso toni thriller la routine di una coppia in vacanza, sconvolta dall’arrivo inaspettato di due giovani.
Con Hanoi-Warsawa la regista Klimkiewicz dipinge il ritratto sconvolgente della dura realtà dei clandestini vietnamiti in viaggio verso Varsavia.
Lunatycy è un’ironica vicenda firmata da Ster?o – Orlicki sulle avventure di un ragazzo che non riesce a lasciar andare la propria ex, finché un piacevole imprevisto infrange le sue deboli illusioni.
Opowie?ci z ch?odni è un divertente idillio del regista Jaroszuk sulle possibilità di intravedere la felicità quando sembra di aver perso ogni speranza.

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