Bellaria 2019 – I premi

I vincitori della 37esima edizione

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Si è chiusa la 37ma edizione del Bellaria Film Festival.
Ad essere presentati sono stati 22 documentari italiani e internazionali, con un omaggio allo sceneggiatore Vincenzo Cerami a cui è stato dedicato il Premio alla Carriera.

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I VINCITORI:


Ha vinto il concorso Bei Doc (documentari di qualsiasi formato con durata massima 90 minuti): Qualcosa rimane di Francesco D’Ascenzo, un viaggio attraverso i racconti, gli aneddoti e i successi di quindici protagonisti divisi in diversi campi culturali, tra cui Paolo Villaggio e Carla Fracci.
Il documentario offre un panorama della ricca eredità della cultura italiana e lascia emergere una celebrazione di cultura.
A D’Ascenzo è stato assegnato un premio di 3000 euro.
Per Bei Young Doc (documentaristi under 30) ha vinto Noi di Benedetta Valabrega (Roma).
Noi è racconto intimo di una famiglia, che s’intreccia alla grande tragedia della Shoah. Indaga le complesse dinamiche familiari, gli inevitabili grandi e piccoli drammi, che riverberano l’ombra della grande catastrofe. A Valabrega è stato assegnato un premio di 1000 euro.
Qualcosa rimane è andato anche il Premio Luis Bacalov di 500 euro, scelto dal pubblico per premiare il documentario con la migliore colonna sonora.

MENZIONI SPECIALI: 
Per Bei Doc, la Menzione Speciale è stata assegnata al documentario Hambachers di Leonora Pigliucci e Claudio Marziali: un viaggio attraverso immagini e suoni, alla scoperta di una comunità che vive nella foresta millenaria di Hombach.
Un documento di azione civile, che testimonia la resistenza della foresta, divenuta un energico invito all’impegno e all’azione verso un tema di primaria importanza: la democrazia del bene comune.
Ha ricevuto la Menzione Speciale Pari Opportunità: Alla vita di Coline Confort.
Il documentario è centrato sull’artista circense Silke Pan, che inizia a dedicarsi all’hand bike, dopo essere rimasta paraplegica.
Alla Vita racconta il tema delle pari opportunità, scegliendo una storia ricca di solidarietà e coraggio. L’empatia dell’autore ci offre uno sguardo non intrusivo, mostrando l’integrità relazionale al di là di ogni luogo comune.
I premi sono stati assegnati dalla giuria internazionale presieduta da Moni Ovadia; con lui Paolo Fiore Angelini – regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, docente universitario; Justin Jaeckle – responsabile programmazione DocLisboa Film Festival; Enza Negroni – regista e presidente Associazione Documentaristi Emilia-Romagna; Marianne Palesse – direttrice Festival Le Mois Du Film Documentare di Parigi.
A Nicola Piovani, autore di memorabili colonne sonore che per il BFF ha diretto il concerto “La musica è pericolosa”, è stato consegnato il Premio Una vita da film.

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