BERLINALE 65 – Incontro con Peter Greenaway per Eisenstein in Guanajuato

peter greenaway

Il regista inglese presenta a Berlino Eisenstein in Guanajuato, un'audace ricostruzione del viaggio fatto in Messico dal cineasta russo nei primi anni Trenta per girare Que viva Mexico!, un film finanziato dagli studios americani che non ha mai visto la luce.

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 Peter Greenaway presenta a Berlino Eisenstein in Guanajuato, un'audace ricostruzione del viaggio fatto in Messico dal cineasta russo nei primi anni Trenta per girare un film, Que viva Mexico!, finanziato dagli studios americani che però non ha mai visto la luce, perchè ?jzenštejn è stato richiamato nell'Unione Sovietiica e il materiale filmico raccolto nel viaggio è stato distribuito in quattro film realizzati successivamente da altri autori. 

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Come è nata l'idea di portare Ejsenstein in Messico?

Sono sempre stato affascinato da questo straordinario regista, che pochi anni dopo l'invenzione del cinema è stato di girare Sciopero, una delle più grandi opere d'arte. Ed è straordinario come un uomo, a 25 anni, possa creare un film così perfetto. Per questo motivo, in un'epoca in cui il cinema sta morendo, ho pensato che sia doveroso celebrare questo autore.

 

 

Il film sarà distribuito in Russia?

La Russia è stata tenuta completamente fuori da questo progetto, visto che dopotutto non ha mai realizzato un buon film su ?jzenštejn.

eisenstein in guanajuto?jzenštejn perde la verginità in Messico. Qual è la connessione tra questa esperienza e il Messico?

Il Messico per  ?jzenštejn coincide con il fallimento. E i fallimenti sono uguamente interessanti dei successi. I suoi tre grandi film sono Sciopero, La corrazzata Potemkin e Ottobre. Poi, molti anni dopo, quando ha realizzato Aleksandr Nevskij, c'erano bisogno di certe conoscenze. Allo stesso modo la prima, vera esperienza sessuale coincide con la perdita dell'amore. In Messico succede qualcosa di importante che lo cambia profondamente e lo rende più umano. Questo viaggio coincide anche con il suo fallimento ad Hollywood, quindi rappresenta un cambiamento importante, perchè nella perdita della verginità  ?jzenštejn sperimenta una piccola morte interiore e una nuova vita nel paradiso messicano. Allo stesso tempo la conquista dell'intimità coincide con la conquista dei palazzi degli Zar della Rivoluzione Russa, che al tempo  ?jzenštejn era ancora troppo giovane per vivere consapevolmente e ora, per la prima volta, vive la rivoluzione in prima persona. Il regista parla molto in questo film e affronta molti argomenti, ma il centro di tutto ci sono sempre amore e morte, che sono profondamente connessi con la cultura messicana.

Nel film c’è un forte contrasto tra la scena monumentale e l’ironia dello script.

I film posso essere associati in qualche modo all’intrattenimento del passato, come alla Cappella Sistina di Michelangelo, e linguaggio del cinema è straordinario proprio perché fonde letteratura, teatro e pittura e per questo credo che vada sfruttato al massimo. Non ha senso fare il realismo, il meglio che si può fare invece è sfruttare il cinema al massimo delle sue possibilità.

 

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