Better Days, di Derek Tsang

Tratto dal romanzo di Jiu Yuexi, Better Days arriva in sala in Italia grazie al Far East Film Fest venerdì 2 luglio dopo aver rappresentato Hong Kong agli Oscar 2021 e aver vinto la censura cinese

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Le strade di Better Days sono deserte e spesso bagnate dalla pioggia, ripescate di sana pianta da un vecchio film noir. Similitudine di genere nata certo dalle ombre minacciose della notte della città di Anqiao, e finita nella facce di alcuni personaggi, spinti da un senso di disperazione e dalla consapevolezza di un mondo pieno di insidie. Ma non basta un contenitore unico per raccontare le enormi potenzialità narrative del film. Grazie ad una ricchezza tematica invidiabile, bullismo, famiglie disastrate, amicizia, amore, e ancora violenza e tenerezza, e prepotenza e dolcezza e ancora il suo carattere notturno e il diurno. Una narrazione pilotata dentro luoghi scelti accuratamente, la scuola innanzitutto, distratta dalla competizione didattica, gli esami di accesso all’università sono imminenti, ed inconsapevole epicentro del male, frequentata da studenti in rotta con le buone maniere ed un carattere ai limiti del sadismo, tra pestaggi ed umiliazioni. Preoccupata soprattutto di distinguersi in quanto a disciplina e rigore nel contesto di un regime. Le case, disertate da genitori morti o in un fuga, con l’aspetto di un rifugio, dotate nel loro dissesto di un angolo di sicurezza, evidente nel raffronto con un esterno da attraversare in punta di piedi, per non svegliare il mostro addormentato sotto la luce di un lampione, un interno almeno sufficiente a scongiurare il pericolo. E poi obitori e distretti di polizia, per inscenare un interrogatorio o mostrare una notte in cella, dentro un altro filone principale, quello legato al protagonista maschile, Xiao Bei (Jackson Yee), un ragazzo abituato a lottare letteralmente per sopravvivere, marchiato dalle botte fra gang e dai tagli di coltello.

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Chen Nian (Zhou Dongyu, interprete già di Soul Mate sempre diretto da Derek Tsang), una ragazza di umili origini, vive un incubo. È il bersaglio delle attenzioni di una banda di ragazze capitanate da Wei Lai (Ye Zhou), al contrario ricca e viziata. Vive la scuola, dove è bravissima, ormai quasi con disagio. Timorosa di prendere uno schiaffo o una spinta, o restare vittima di un agguato per finire magari in qualche video imbarazzante, e con questo il discorso si allarga agli adolescenti ed il rischio di un uso perfido della tecnologia ed anche ai suicidi indotti dalla vergogna. Quando incontra il ragazzo, ed dopo aver cercato lei stessa di aiutarlo a sfuggire ad una aggressione, decide di farsi proteggere.

Quel pedinamento protettivo diventa un tenero inseguimento, gli sguardi riducono la distanza fisica, si sfuggono e si rincorrono incessanti fino ad aprire sui volti un sorriso finalmente di gioia, ed alcuni frangenti fanno tornare alla mente squarci di un grande regista di Hong Kong, il Wong Kar-wai di Fallen Angels. Fino al momento in cui la situazione precipita con la morte di Wei Lai, e la vicenda sposta il tracciato su un indagine e mette in primo piano la figura di un caparbio giovane detective Zheng Yi (Fang Yin), e le atmosfere sembrano un adattamento contemporaneo di “Delitto e castigo”.

Il regista, assecondando dei picchi emotivi con naturale leggerezza, in un bilanciato equilibrio di svolte culminanti, gira un ritratto disilluso della giovinezza, con dei connotati a volte amari. Eppure in mezzo a mille difficoltà, in mezzo a battaglie e delusioni, riesce a costruire una bolla emotiva eterea senza sprofondare nel sentimentalismo, attento piuttosto a raccogliere dettagli ed indizi di un’espressione umana piena di buoni propositi. Di sorprendente resta comunque soltanto il campionario sempre aggiornato di cattiveria, un catalogo sempre al passo con i tempi. Il resto è un sogno lucido di sofferenza, sangue e sacrificio visti con degli occhi gonfi di dolcezza, con la convinzione e la tenacia di poter cambiare un destino segnato da situazioni ai limiti, se non oltre, del sopportabile.
Better Days è stato candidato all’Oscar come miglior film straniero da Hong Kong nel 2021. In Italia ha vinto la 22 edizione del Far East Film Festival, ma quello che ha destato più scalpore è stato il ritiro dalle selezione ufficiale del Festival di Berlino, probabilmente a causa della censura cinese.

Titolo originale: Shao Nian De Ni
Regia: Derek Tsang
Interpreti: Zhou Dongyu, Jackson Yee, Ye Zhou, Fang Yin
Distribuzione: Tucker Film
Durata: 135′
Origine: Cina/Hong Kong, 2019

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
4

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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Il voto dei lettori
4 (4 voti)
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