Between Two Ferns: il film, di Scott Aukerman

La trasformazione in road movie della serie web irriverente con Zach Galifianakis è una divertente apologia al rovescio, un patchwork di sketch che però per strada perde qualcosa. Su Netflix

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Sgraziato, fastidioso, goffo. Questo è probabilmente ciò che viene in mente pensando a Zach Galifianakis e al suo aspetto indolente, impacciato, l’atteggiamento al limite dell’arroganza, il corpo e le movenze a sottolineare la cifra stilistica di un personaggio-seconda pelle sviluppato e reiterato sin dagli esordi nella stand-up di fine anni ‘90, fino al balzo televisivo e poi cinematografico. Quel senso di impaccio e disagio che investe e lega performer e spettatore, che ne ha segnalato il successo in commedie come Una notte da leoni, Parto col folle, Masterminds, nei plot debitamente modulati per far risaltare il contraccolpo di nonsenseness emanato dalla fisicità attoriale di Galifianakis. Far vibrare le corde artistiche di un carattere sempre uguale a se stesso, scomodo, antipatico e spesso meschino, è sicuramente la tappa meglio riuscita del percorso dell’attore, e Between Two Ferns ne rispecchia senz’altro l’apice e l’essenza: è qui che si fa persona comica sconfinando oltre la fiction farsesca.

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Web serie prodotta da Funny or Die dal 2008 al 2016, Between Two Ferns with Zach Galifianakis è un improbabile talk show: su uno sfondo nero, tra i due vasi di felci che danno il titolo al programma, il comico conduce delle brevi quanto imbarazzanti e sgradevoli interviste a celebrities, con il solo obiettivo di mettere a disagio, irritare, provocare. La critica all’intimità fasulla tra intervistatore e intervistato che si respira in innumerevoli talk show televisivi, l’idea di punzecchiare e spesso apertamente insultare gli ospiti, mette in gioco un botta e risposta al vetriolo, serrato, assurdo, che non contempla pudore o bon ton, un sinuoso giro di domande insensate che arrivano a tradimento, senza preparazione e avviso. E il format in breve è diventato un cult, attirando innumerevoli star che si sono volontariamente sottoposte alla “tortura” (addirittura anche Barack Obama e Hillary Clinton), e creando scene spassose quanto surreali – uno per tutti: l’episodio con Brad Pitt.
Netflix decide di produrre un lungometraggio ispirato e imbevuto della stessa atmosfera, e Between Two Ferns: Il film è disponibile sulla piattaforma da fine settembre. Sfruttando il linguaggio del mockumentary, riprende i punti cardine dello show, li mastica e li rielabora in un duplice gioco di fiction/non-fiction, raccontando la storia della nascita e del successo del programma, fino alla scalata alla tanto agognata cable tv. Un vero e proprio viaggio-percorso costellato di incontri e interviste nello stile puro della web serie: l’aria improvvisata e “amatoriale”, l’incompetenza generale di presentatore e troupe, l’irritante giro di domande, repliche e rimbecchi. Lo schema familiare e semplice, che non esclude stoccate di umorismo impreviste e spesso assai taglienti, rende Between Two Ferns: Il film un lungometraggio piacevolmente divertente da vedere, una bizzarra alchimia di elementi improbabili, che con irriverente disordine si mescolano e sovrappongono. Tantissime le celebrities che ancora una volta si prestano al gioco: Matthew McConaughey, David Letterman, Tessa Thompson, Paul Rudd, Jon Hamm, Peter Dinklage, Benedict Cumberbatch – oltre a un Will Ferrell in versione producer (quale è in realtà) dopato –, solo per citarne alcune, tante anche le comparsate amichevoli. E chi già ha conosciuto e apprezzato la serie web, potrà ritrovare quella struttura e quell’umorismo familiari che hanno determinato il successo longevo dello show.

Costruito come una story of, un’apologia declinata al rovescio, che vuole essere dissacratoria del prodotto che mette in risalto e racconta, il film finisce però in buona parte per perdere quella sua spinta mordace. Sfociando così in un gustoso ma poco innovativo patchwork di sketch, una sorta di compilation che gioca fin troppo sul confine sfilacciato tra finzione e realtà. In fondo il bello di Between Two Ferns, la serie, era la totale e spregiudicata inconsapevolezza ostentata da Galifianakis, e quell’atmosfera indefinita e ambigua che viaggiava sul confine e la sovrapposizione tra simulazione e realtà, gioco e stizza, autoironia e offesa. Qui la finzione richiama se stessa con fin troppa palese energia, l’attitudine di Galifianakis si fa forte di un successo fin troppo esplosivo e di star ospiti (stavolta) troppo compiacenti. Più di tutto, a mancare è forse proprio quella densità che ha reso la serie web un qualcosa di strano e diverso, con una sua urgenza comica, un’energia che qui si disperde in puntelli e tappe narrative spesso del tutto superflue. In fondo, la parte migliore e più godibile di Between Two Ferns: Il film continua ad aleggiare proprio in quei momenti condensati di botta e risposta a cui servono solo uno sfondo nero e due felci.

Titolo originale: Between Two Ferns – The Movie
Regia: Scott Aukerman
Interpreti: Zach Galifianakis, Lauren Lapkus, Will Ferrell
Con: Matthew McConaughey, David Letterman, Tessa Thompson, Paul Rudd, Jon Hamm, Peter Dinklage, Benedict Cumberbatch, John Legend, Awkwafina, Brie Larson

Distribuzione: Netflix
Durata: 82′
Origine: USA, 2019

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2.5

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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