Blog GUERRE DI RETE – AI e lavoro, reazioni e azioni (legali)

La nuova puntata della cybernewsletter di Carola Frediani ci aggiorna sull’impatto dell’AI sul mondo del lavoro, tra banche dati, avvelenamenti di dataset e la preoccupazione del mondo dei videogiochi

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Guerre di Rete – una newsletter di notizie cyber
di Carola Frediani
N.178 – 28 gennaio 2024

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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Il progetto Guerre di Rete questa settimana si è allargato, aggiungendo Digital Conflicts, una newsletter bimensile in inglese, che per ora sarà principalmente una trasposizione della newsletter italiana, con alcune aggiunte e modifiche pensate per un pubblico internazionale (e con particolare attenzione all’Europa).
Qui leggete il primo numero.
Qui per iscriversi.

AI E LAVORO
Class action, certificazioni “fair”, avvelenamento dei dati: alcune reazioni dal mondo creativo

La class action intentata da 10 artisti americani in California contro Midjourney, Stability AI e altri generatori text-to-image basati su intelligenza artificiale ha trovato una sponda britannica. Nell’Exhibit J del procedimento è infatti sbucata una lista di 16mila nomi di artisti il cui lavoro sarebbe stato usato per addestrare Midjourney (uno dei più noti strumenti di creazione di immagini da testo). Nella lista, fra gli altri, molti artisti britannici, fra cui i noti Bridget Riley, Damien Hirst, Rachel Whiteread, Tracey Emin, David Hockney e Anish Kapoor. Secondo il Guardian, alcuni artisti britannici avrebbero contattato avvocati statunitensi per discutere la possibilità di unirsi a una class action contro Midjourney e altre aziende di AI, mentre altri avrebbero dichiarato all’Observer che potrebbero avviare una propria azione legale nel Regno Unito. Tra questi Tim Flach, presidente dell’Association of Photographers e fotografo famoso per i ritratti di animali. I suoi progetti costano molti soldi, ha dichiarato, ma i generatori di immagini AI possono produrne copie in pochi secondi.
“Dobbiamo agire per riconoscere il valore e l’investimento in opere creative originali e contrastare alcuni sviluppatori di Generative AI, attraverso misure legali e/o tecnologiche che cerchino di rimediare a questo abuso di posizione”, ha scritto su Linkedin Isabelle Doran, Ceo di AOP, un’associazione di fotografi.

Qui trovate il primo complaint dell’azione legale. Qui quello del novembre 2023. Exhibit. Qui una versione della lista salvata su Archive.

Sperimentazioni di chi usa lo strumento
Va detto che non tutti gli artisti sono ostili all’AI, come riportava tra l’altro proprio un diverso articolo del Guardian un po’ di tempo fa, intervistando chi si sta cimentando con questi strumenti per provare a incorporarli nel proprio lavoro.
Ma nel mondo creativo le preoccupazioni per le ricadute economiche restano. Secondo il Financial Times, “Dall-E, Stable Diffusion e Midjourney hanno trasformato ciò che avrebbe richiesto una settimana di lavoro a un illustratore o animatore estremamente esperto in qualcosa che chiunque di noi può commissionare in pochi istanti. Non c’è dubbio che questi lavori siano a rischio esistenziale. Gli architetti stanno già utilizzando l’intelligenza artificiale per gestire compiti banali, dalla distribuzione dei posti auto e dei bagni alla disposizione degli isolati in un piano urbanistico”.

I timori degli sviluppatori di videogiochi
Nel frattempo negli Stati Uniti gli organizzatori della Game Developers Conference (GDC) hanno pubblicato, scrive The Verge, il sondaggio annuale sullo stato dell’industria dei videogiochi, in cui l’84% degli oltre 3.000 intervistati si è detto in qualche modo o molto preoccupato per gli aspetti etici dell’uso dell’AI generativa.
Tra i motivi della preoccupazione degli sviluppatori, la possibilità che l’AI sostituisca i lavoratori, aggravi i licenziamenti o esponga gli sviluppatori a possibili denunce per violazione del copyright, ma anche che questi sistemi raccolgano dati senza il loro consenso.
Da notare che gli intervistati che lavorano in settori come il marketing pensano in generale che l’AI avrà un impatto positivo sul loro lavoro, mentre quelli con mansioni creative si aspettano un impatto negativo.

 


QUI LA VERSIONE COMPLETA DI QUESTA PUNTATA DI GUERRE DI RETE

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