Botte di Natale, di Terence Hill

L’ultimo spaghetti western di Bud Spencer e Terence Hill, una rievocazione nostalgica quanto anacronistica, capace di divertire nonostante un fastidioso buonismo di fondo. Disponibile su Prime Video

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Tra le innumerevoli coppie dell’universo cinematografico italiano, quella composta da Bud Spencer e Terence Hill è stata sicuramente una delle più longeve ed acclamate di sempre. Insieme hanno partecipato a sedici film da protagonisti in quasi trent’anni di carriera, inventando la commedia da “scazzottata all’italiana” con un vero e proprio repertorio di mosse speciali personali. Botte di Natale è l’ultimo film girato insieme, l’ultimo tentativo di rievocare i bei tempi andati e forse, proprio per questi motivi, uno dei più nostalgici. Il film nasce in principio con un intento caricaturale, considerato che l’idea di riproporre uno spaghetti western a metà anni novanta è di per sé anacronistico e di difficile riuscita produttiva. Il progetto nasce inizialmente da un’idea di Enzo Barboni ma ben presto Terence Hill prende in mano la regia del film, mettendo in scena la sceneggiatura del figlio Jess. Botte di Natale prosegue idealmente il filone di Trinità, riproponendo gli stessi personaggi con continui rimandi al passato oltre a citazioni del cinema di Sergio Leone. I due sono ormai avanti con l’età, ma mentre Terence sfoggia un’ottima condizione atletica, il compagno appare decisamente rallentato nei movimenti e soprattutto nei “cazzotti”. Ma Bud è ancora imponente e monumentale, una vera icona vivente.

Travis (Terence Hill) e Moses (Bud Spencer) – al secolo Trinità e Bambino – sono due fratelli, entrambi cacciatori di taglie, che non hanno mantenuto alcun tipo di rapporto. La madre invia una lettera a Travis chiedendogli di convincere il burbero fratello a trascorrere il Natale tutti insieme come una vera famiglia. Hill è il solito rubacuori dalla mano lesta, mentre Spencer ha moglie e dieci figli, proprio lui che, in completa antitesi al socio, è storicamente asessuato. Travis decide di sfruttare la caccia al temibile Sam Stone per attirare il fratello verso la casa della madre, scatenando un’infinita sequela di gag e relative scazzottate. Il tutto si chiude la notte di Natale, quando i due fratelli, la madre e i nipoti si scontrano con un branco di cattivoni stregati dalla magica atmosfera natalizia. Il film è dichiaratamente per bambini, sia per l’estrema semplificazione della sceneggiatura e sia per la retorica dei buoni sentimenti. Tuttavia le scazzottate funzionano e si notano alcuni momenti di sincera malvagità da spaghetti western.

Bud e Terence sono due dinosauri di una vecchia generazione cinematografica ormai svanita, in cui pistole, cavalli e fagioli la facevano da padrone. La moglie di Moses tenta di affrontare il discorso parlando del futuro dei propri figli, i quali frequenteranno università e scuole di fotografia, non saloon e fattorie. Ma alla loro età è molto difficile cambiare. Così non resta altro che lasciarsi fotografare e catalogare in un almanacco dal titolo “Criminali e fuorilegge del selvaggio West“, come una sorta di precoce Museo delle Cere. In questo modo Botte di Natale acquista il valore di summa di un percorso lungo e unico che ha cresciuto intere generazioni di appassionati del genere. Sebbene sia un film di Natale rivolto soprattutto ad un pubblico infantile, la problematica principale è l’eccessivo buonismo e sentimentalismo che trasuda da ogni scena, quella “vocazione cattolica” che evidentemente Terence Hill possedeva molto prima di trasferirsi a Gubbio. Anche le musiche di Pino Donaggio, molto enfatiche ed epiche, celebrano una presunta spiritualità del film che però si scontra con il tono comico e puerile generale. Nonostante ciò Botte di Natale diverte senza annoiare troppo, con la capacità di poter contagiare di spirito natalizio anche il cuore più cinico e coriaceo. Poiché, dopotutto, è la semplice storia di una madre che vuole i suoi due figli a casa per Natale, nulla di più.

Regia: Terence Hill
Interpreti: Terence Hill, Bud Spencer, Ruth Buzzi, Anne Kasprik, Boots Southerland
Distribuzione: Cecchi Gori Group
Durata: 100′
Origine: Italia, Germania, USA, 1994

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2.7
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Il voto dei lettori
2.7 (10 voti)
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