Box Office USA 27/9/2010

Michael Douglas e Shia LaBeouf in Wall Street: Money Never Sleeps di Oliver StoneLe medie autunnali del mercato favoriscono le sorprese e in testa alla classifica americana c'è un imprevedibile ritorno: a distanza di undici anni da Any Given Sunday, un film di Oliver Stone ha di nuovo conquistato la vetta. Wall Street: Money Never Sleeps ha battuto Legend of the Guardians: The Owls of Gaa'Hole di Zack Snyder, che ha esordito con poco più di quindici milioni di dollari. Per la Warner Bros., l'ingresso nel mondo dell'animazione è rimandato.

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Michael Douglas e Shia LaBeouf in Wall Street: Money Never Sleeps di Oliver StoneIl mercato americano continua a mantenere delle medie autunnali: se da una parte non c’è nessun titolo capace di far lievitare verso l’alto i volumi di incasso (rimasti ancora una volta sotto i cento milioni complessivi, una soglia che in questo settembre non è mai stata superata), dall’altra la classifica ha regalato un sorprendente ritorno. Infatti, sono passati undici anni dall’ultima volta che un film di Oliver Stone aveva esordito al primo posto. Nel 1999 era toccato ad Any Given Sunday, mentre questa volta l’onore è stato riservato a Wall Street: Money Never Sleeps. In mezzo c’era stato il rumoroso disastro di Alexander, e questa volta Stone non si è sfatto sfuggire la possibilità del rilancio. La cronaca delle nuove speculazioni di Gordon Gekko ha debuttato con quasi venti milioni e ha avuto la meglio su Legend of the Guardians: The Owls of Ga’Hoole, il nuovo film di Zack Snyder. Il regista di 300 ha provato a raddoppiare le sue ambizioni, dopo il mezzo passo falso di Watchmen: la Warner gli aveva assegnato il difficile compito di rilanciare le sue pretese sul mondo dell’animazione, che quest’anno ha spalancato le sue prestigiose porte alla Universal e al suo Despicable Me. Sfortunatamente, i sedici milioni d’apertura hanno annunciato che per la major scudata l’ingresso nel regno della Pixar e della Dreamworks è rimandato, nonostante il traino di una saga fantasy di successo come quella creata da Kathryn Lasky: i suoi exectutives si potranno consolare con la lettura delle quote delle entrate, in cui finora vantano la fetta più grossa della torta, soprattutto grazie al trionfo estivo di Inception di Christopher Nolan. Adesso, la Warner è nelle migliori condizioni per difendere una posizione che occupa ormai dal 2008. Non può dire lo stesso Zack Snyder: dopo il successo di Dawn of the Dead e degli eroici spartani di Gerard Butler, il regista ha smarrito per strada il suo appeal verso il grande pubblico e su queste basi il progetto del lungo franchise è a rischio. Se l’autunno è tanto imprevedibile, lo è anche perché è la stagione degli underdog lanciati nei selected theatres: questo week-end hanno tentato la sorte You Will Meet a Tall Dark Stranger di Woody Allen (presentato a Cannes) e Howl con James Franco (lanciato a Berlino). La media per sala più alta però l’ha fatta registrare il documentario Waiting for Superman, il documentario diretto da Davis Guggenheim, che nel 2006 aveva già vinto l’Oscar di categoria con An Inconvenient Truth.

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