CANNES 63 – "Ho provato a riscrivere la verità interiore della recitazione". Incontro con Bertrand Tavernier

bertrand tavernierErano diversi anni che Bertrand Tavernier mancava da Cannes e ritorna in Concorso con un film in costume, La Princesse de Montpensier, come fece nel 1975, l’anno di Che la festa cominci. Adattamento di un racconto di Madame de la Fayette che racconta le passioni amorose di una Principessa (interpretata da Melanie Thierry) nella Francia martoriata da guerre religione del XVI secolo
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bertrand tavernierErano diversi anni che Bertrand Tavernier mancava da Cannes (vincitore nel 1984 del Premio per la miglior regia, con  Una domenica in campagna) e ritorna in Concorso con un film in costume, La Princesse de Montpensier, come fece nel 1975, l’anno di Che la festa cominci. Adattamento di un racconto di Madame de la Fayette che racconta le passioni amorose di una Principessa (interpretata da Melanie Thierry, conosciuta per La leggenda del pianista sull’oceano, Canone inverso e Babylon A.D.), erede di un regno di Francia, nel bel mezzo di guerre di religione del XVI secolo. La principessa è costretta a sposare l’uomo che non ama a discapito del suo unico grande amore fin dai tempi dell’infanzia. Nel cast c’è anche Lambert Wilson, tra i più noti attori francesi. In conferenza presente tutto il cast del film.
 
Ci può parlare dell’aspetto femminista del suo film ?
Sono stato molto toccato dalle vicende di questa donna. Ero pronto a comprenderla e a difenderla. Questa volontà ha dato evidentemente un tocco femminista a tutto il film. Al momento della stesura del soggetto ho provato orrore per il trattamento riservato alle donne in quel periodo. Questo film sposa fedelmente la sua storia.
Qual è stato in suo approccio nell’adattamento di questo racconto?
E’ impossibile provare ad adattare un racconto nello stesso modo in cui si traspone un romanzo. Soprattutto quando ti trovi a lavorare su un racconto, come questo, dove praticamente i dialoghi sono inesistenti. Mi sono accanito a trovare la verità interiore della recitazione, a rispettare le peripezie e i sentimenti, fino a cercare le vere emozioni.
 
A proposito della musica, che in alcuni frangenti sembrava non essere proprio specifica per un film in costume…
La musica effettivamente doveva coprire un ruolo di estrema importanza in questo film. Ho cercato di non invecchiare ulteriormente la storia, di non renderla troppo pesante. Con i miei collaboratori ci siamo concentrati soprattutto sullo sviluppo del tema e la storia d’amore.
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