Cannes 77 – Motel Destino: incontro con Karim Aïnouz e il cast

Intervenuti in conferenza stampa per raccontare il loro punto di vista su Motel Destino, troviamo i protagonisti, il regista e lo sceneggiatore. In Concorso a Cannes 2024

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Intervenuti in conferenza stampa al Festival di Cannes 2024 per raccontare il loro punto di vista su Motel Destino, troviamo i protagonisti Iago Xavier, Nataly Rocha, il regista Karim Aïnouz e lo sceneggiatore Mauricio Zacharias.

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Karim Aïnouz racconta perché ha voluto “rivestire di colori” il noir: “Volevo immortalare un momento storico. Penso che quello che abbiamo vissuto in Brasile, negli ultimi quattro anni, sia stata una guerra, ovvero gli anni di governo prima di Lula. E per noi, essere qui oggi, rappresenta un atto politico. I personaggi di Eraldo e Diana, Elias, in una certa misura, sono personaggi indifesi e fratturati. Quindi il noir sembrava un genere cinematografico interessante per parlare di questi personaggi, fare un loro ritratto, di anime che si riuniscono per creare una situazione migliore per loro, che è il caso della storia d’amore tra Eraldo e Diana“.

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L’attore Iago Xavier: “Penso di essere molto interessato alla diversità in generale, e penso che il cinema brasiliano sia sempre più vario. Era molto importante per noi essere in grado di raccontare una storia che è accaduta nel luogo dove il regista è nato, dove è cresciuto, e di cui ha ricordi di luce. Dopo così tanti anni di assenza, non perdere le riprese in Brasile, tornare e girare in un luogo che consideriamo casa…

Parlando delle scene di nudo, il regista Karim Aïnouz, ci svela: “Oltre l’elemento di nudo, penso che il film abbia un elemento del thriller erotico, il suo lato sensuale della sessualità. Il film è un meticcio: ha al suo interno così tanti elementi del film thriller, di un film thriller erotico, ma anche del melodramma. E ci interessava questa possibilità che abbiamo, essendo del sud del mondo, di avere la libertà di giocare con i generi…”

Lo sceneggiatore Mauricio Zacharias: “Per me rappresenta un film molto personale, che ho fatto sulla memoria, sono come uscito dalla realtà. Parla molto dell’inconscio della memoria. La produzione mi ha permesso di fare cose che normalmente non avrei potuto fare, come portare 10 galline in una stanza per giocare con l’interprete… Quindi penso che ciò che ha influenzato il film sia stata la possibilità di non essere condannati a un cinema del reale“.
Parlando dell’ambientazione, ci ha svelato: “L’intero film non era stato scritto per essere ambientato sulla spiaggia ma essere così vicino al mare mi ha fatto cambiare idea. La gente guarda al mare come a qualcosa di paradisiaco e che ci fa sognare, ma anche come qualcosa che ci terrorizza, così ho pensato che sarebbe stato bello provare a invertire la cosa…
Per quanto riguarda le scene intime, Karim Aïnouz e l’attrice Nataly Rocha ci rivelano: “Sesso, cibo, danza, tutto questo fa parte della vita. Quindi non stavo pensando molto a includere scene di sesso. Per me, non c’è modo di parlare della vita senza parlare di sesso, dopotutto, è forse una delle cose migliori del mondo. Quindi penso sempre che sia molto importante che i personaggi eseguino azioni quotidiane per loro. Anche la storia del triangolo amoroso: c’è anche una questione di acquisire la libertà, di emanciparsi da un marito violento, di emanciparsi da un ambiente. Tutti questi temi sono mescolati e credo che il sesso è un modo per emanciparsi, un modo di incontrarsi…”
Aïnouz: “Quando leggiamo la sceneggiatura e vediamo queste scene siamo già psicologicamente preparati per questo momento e con l’intera squadra lavoriamo affinchè ci sia un clima sereno. Quando ho iniziato a girare il film, due o tre anni fa, ho pensato che fosse qualcosa che potesse rappresentare un vincolo. Ma dopo averlo sperimentato in un film anglosassone, ho capito che crea uno spazio di sicurezza per gli attori per dire cosa gli piace fare e cosa non gli piace fare riparazione storica. Con la intimacy coordinator abbiamo discusso delle posizioni, di come i personaggi si toccano, dove. Abbiamo pensato al motivo drammaturgico di queste scene. Perché per me, le scene di sesso o d’amore, come le chiamiamo, spesso raccontano più cose su un personaggio che i dialoghi”.
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