(doc) "Foschia pesci africa sonno nausea fantasia", di Andrea De Sica, Daniele Vicari


Sei storie per raccontare la nuova realtà lavorativa in Liguria, tra chi si barcamena nelle pieghe molli del precariato e chi arriva da lontano per imparare un “mestiere”. Sei storie (e sei parole), diverse e tutte a loro modo esemplari, che camminano in punta di piedi sul tema del lavoro inteso nel senso più universale del termine: soprattutto come sinonimo di ricerca del proprio posto in un mondo che cambia

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di Paolino Nappi
 
Il titolo – visionario e allo stesso tempo così impressionisticamente reale – arriva da Genova per noi di Paolo Conte e in effetti questo Foschia Pesci Africa Sonno Nausea Fantasia è proprio un ritratto a più voci della Liguria dei nostri giorni attraverso sei storie (e sei parole), diverse e tutte a loro modo esemplari, che camminano in punta di piedi sul tema del lavoro inteso nel senso più universale del termine: soprattutto come sinonimo di ricerca del proprio posto in un mondo che cambia.
Davide, 25 anni, portuale interinale a Savona, la mattina si alza nella speranza che ci sia lavoro: per lui ogni giorno è una lotteria, tra l’ozio obbligato delle partite a ping-pong con i colleghi e il desiderio di una quotidianità meno labile.
Per Cristina, che vediamo sempre attraverso una web-cam, c'è prima l’università senza un’idea precisa, poi l’attività saltuaria di guida turistica in Russia, ed infine un lavoro d’ufficio come addetta allo sviluppo commerciale per un’azienda importante. In Tunisia.
Marco, 29 anni, ha invece un posto di ricercatore al Centro di robotica umanoide che gli consente una vita tranquilla, e addirittura la sicurezza di una casa.
Anna, disegnatrice di moda, vive nel centro di Genova: è figlia di un celebre armatore, ma ha deciso di farsi da sé e ora può affermare con fierezza, ancorché modesta, di avere un “lavoro ottimo”. Aspetta un bambino.
Davide vive in Val di Vara, lavora come guida escursionistica ed educatore ambientale nelle Cinque Terre e da un po’ di tempo ha avviato, non senza difficoltà, un’impresa agricola nella terra che ama.
Zak, marocchino, diciassette anni, da cinque è in Liguria, dove sta imparando il mestiere di falegname. Durante una visita in Marocco, riabbraccia il padre e non può fare a meno di notare che ormai è più alto di lui. Ricorda con commozione le sue parole: “Questa vita ci ha diviso prima che io morissi”.
I protagonisti di Foschia pesci africa sonno nausea fantasia si raccontano con piglio sincero e con l’ironia di chi ha ancora speranza e non molla. Il film di Vicari e De Sica è il racconto dei desideri, dei tentativi, delle vittorie e delle sconfitte di sei homines fabri in cerca della propria identità. Così come sembra in cerca d’identità un’intera regione, ex punta di diamante del triangolo industriale e ora costretta a reinventarsi giorno per giorno, tra il tramonto dei settori tradizionali ormai in profonda crisi, le nuove realtà della ricerca e del terziario e i vecchi “mestieri” imparati dai nuovi liguri.


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